Al centrodestra oggi mancherebbero 22 deputati per avere una maggioranza di governo. Lo dice un sondaggio di Index Research per PiazzaPulita. Secondo l’istituto di Natascia Turato la coalizione di Berlusconi, Salvini e Meloni metterebbe insieme 294 seggi e quindi è l’unica davvero vicina a quota 316, il numero che alla Camera dà possibilità di far nascere un esecutivo. Molto lontani sono sia la coalizione di centrosinistra (che si ferma a 156 seggi e gliene mancano la bellezza di 160) sia il Movimento Cinque Stelle che si ferma a 143 e dovrebbe raccoglierne addirittura 173.

Ma quello che emerge dai dati di Index è che le larghe intese non sono così lontane come si è detto fino a ora. Anzi: sono proprio allo stesso livello dei seggi del centrodestra. Pd, Forza Italia e la cosiddetta “quarta gamba” (Noi con l’Italia, che riunisce molti dell’Udc, ex forzisti ed ex alfaniani) metterebbero insieme 292 deputati, 24 in meno della maggioranza. Le altre alleanze, più fantasiose, vedono insieme centrosinistra e Liberi e Uguali (ma non andrebbero oltre quota 181) e M5s e Lega (e qui la somma fa 252, 64 in meno della sufficienza).

Quanto alle tendenze dell’ultima settimana, succede che con i fatti di Macerata chi riprende fiato è proprio la Lega, sotto accusa per le sue parole d’ordine. Il Carroccio riprende il 14 per cento, anche se la prima forza del centrodestra resta Forza Italia, sempre intorno al 16. Fratelli d’Italia stabili al 5, Noi con l’Italia sempre più vicini alla soglia di sbarramento del 3 per cento. Tutto insieme il centrodestra raggiunge e supera in abbondanza il 37 per cento.

Nel centrosinistra questa settimana l’unica forza a incrementare qualche decimale è PiùEuropa di Emma Bonino. Cala invece il Pd, anche se di poco (ma comunque sotto al 24), e rallenta anche la lista Insieme (Verdi, socialisti e ex prodiani). Tutti gli alleati dei democratici, comunque, sono visibilmente sotto la soglia del 3 per cento, compresa la Civica Popolare della Lorenzin.

Infine i due partiti che corrono da soli e non coalizzati. Liberi e Uguali galleggia ancora intorno a un non esaltante 6 per cento, mentre il Movimento Cinque Stelle che continua ad oscillare nei dintorni del 27, confermandosi così la prima forza politica del Paese e forse anche quella parlamentare (“forse” perché bisognerà tenere conto di varie ripartizioni soprattutto a beneficio del Pd che incamera i resti dei suoi mini-alleati).

Per Index Research gli indecisi sono comunque una parte consistente del campione intervistato (16 per cento) a conferma che nelle ultime due settimane di campagna elettorale gli equilibri possono cambiare anche in modo significativo. Anche perché si assottiglia di un altro po’ l’area dell’astensione, ora al 33 per cento.

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