Al candidato alla presidenza della Regione Lazio e primo cittadino è contestata anche l'accusa di lesioni personali colpose. Oltre a lui risultano indagate altre 7 persone che "in cooperazione colposa tra loro, nelle rispettive qualità e con le condotte commissive e omissive, non impedivano il crollo"
Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è indagato per reati vari tra cui l’omicidio colposo con le aggravanti di aver commesso il fatto in violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione e per disastri dolosi. Al candidato alla presidenza della Regione Lazio è contestata anche l’accusa di lesioni personali colpose. Le indagini sono state svolte da Guardia di finanza, Carabinieri e Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Rieti, coordinate dal Procuratore capo Giuseppe Saieva e dei pm Gustavo Francia e Rocco Maruotti.
Nell’avviso di conclusione indagine consegnato stamani a otto indagati tra cui il candidato alla presidenza della Regione Lazio, Pirozzi, gli inquirenti spiegano che il provvedimento è relativo al crollo di una porzione dell’edificio di piazza Sagnotti 1 ad Amatrice, nel quale persero la vita 7 persone e tre inquilini riportarono ferite gravi. Complessivamente a seguito dei crolli in quei condomini ex Ina case morirono 19 persone. A Pirozzi i magistrati contestano di aver consentito a far occupare lo stabile nonostante fosse stato già colpito dal terremoto de l’Aquila.
Pirozzi, in qualità di Sindaco del Comune di Amatrice dal 9 giugno 2009 e Responsabile della Protezione Civile dunque titolare di una posizione di garanzia ex lege nei confronti dell’incolumità della popolazione residente, “consentiva/non impediva il rientro” e quindi la permanenza fino al 24.08.2016 (data del terremoto) nelle abitazioni nonostante fosse a conoscenza – da sindaco – della precaria condizione dello stabile visto che lo stesso Comune di Amatrice aveva rimborsato a varie strutture ricettive le spese di vitto e alloggio – per circa 40mila euro complessivi – per l’ospitalità concessa, fino al mese di luglio 2009, ai residenti evacuati a seguito del sisma aquilano. Inoltre non ha revocato l’Ordinanza di sgombero emessa il 16.04.2009 dal suo predecessore e non ha ripristinato l’agibilità dell’edificio.
Con Pirozzi risultano indagate altre 7 persone che “in cooperazione colposa tra loro, nelle rispettive qualità e con le condotte commissive e omissive, non impedivano il crollo”. Sono: il progettista architettonico e direttore dei lavori Ivo Carloni, fratello dell’ex vicesindaco di Amatrice; i componenti della sezione speciale del genio civile di Rieti Giovanni Conti, Valerio Lucarelli e Maurizio Scacchi; il dirigente del Genio civile di Rieti, Maurizio Peron; il comandante della polizia municipale di Amatrice, Gianfranco Salvatore, e la responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Virna Chiaretti.