Davanti cittadini e associazioni di Macerata, dietro tutti gli altri. Migliaia di persone. “Siamo in 30mila”, dicono gli organizzatori. Tutti in marcia nel corteo antirazzista organizzato dopo il raid xenofobo di Luca Traini, nel quale sono rimasti feriti 6 migranti. La manifestazione, organizzata da movimenti e centri sociali di tutta Italia che si sono radunati nei giardini Diaz, ha sfilato senza incidenti in una città blindata, con negozi chiusi e mezzi pubblici fermi.
Dietro lo striscione “Movimenti contro ogni fascismo e razzismo”, con molteplici cordoni di polizia a delimitare il percorso autorizzato dalla questura e un elicottero a sorvegliare dall’alto, i manifestanti hanno esposto molti i cartelli contro il ministro dell’Interno Marco Minniti – che dopo due giorni di polemiche aveva dato l’ok al corteo – e il leader della Lega, Matteo Salvini. Un altro chiede invece di “sciogliere Forza Nuova”. “Oggi il futuro si gioca tra l’umanità e le barbarie – ha più volte scandito il corteo – Chiunque venga colpito da atti di stampo neofascista, colpisce tutti noi”. Un gruppo di antagonisti veneti ha intonato un coro inneggiando alle Foibe: “Ma che belle son le foibe da Trieste in giù”. Il coro è rimasto un episodio isolato che non è stato seguito dal resto dei manifestanti. Dura condanna è stata espressa da Debora Serracchiani e Giorgia Meloni.
In piazza a Macerata era presente anche il fondatore di Emergency, Gino Strada: “Una partecipazione spontanea di migliaia di persone – ha detto – che dimostra che gli italiani sono migliori dei partiti che non sono qui“. Accanto a lui i manifestanti della Fiom compresa la segretaria Francesca Re David e dell’Usb. “Era importante esserci per dire no alla violenza, al razzismo e contro questo nuovo fascismo che sta prendendo piede piano piano in Italia”, ha aggiunto il fondatore di Emergency. Lungo il corteo si vedono diverse bandiere di Potere al Popolo e fazzoletti dell’Anpi, uno indossato dalla partigiana Lidia Menapace. Presenti anche una decina di parlamentari di Liberi e Uguali, tra i quali Pippo Civati e Nicola Fratoianni, oltre ad Angelo Bonelli di Insieme, ad alcuni rappresentanti di PiùEuropa e all’ex ministro Cécile Kyenge.
Cortei si sono svolti anche a Milano, Roma e Palermo. Diverse migliaia di persone si sono riunite nel capoluogo lombardo, nella zona di porta Venezia. In testa uno striscione con la scritta “Chiudere i covi neri. Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale”, sostenuto da un gruppo di ragazzi migranti. Molte persone sono arrivate con dei cartelli: alcuni hanno la scritta ‘Salvini sei tu il mandante’, riferito al raid di Macerata. Il corteo antifascista e antirazzista di Milano, al quale era presente anche Laura Boldrini, si è concluso in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale dove quasi dieci anni fa è stato ucciso a sprangate un migrante 19enne.
Due manifestazioni si sono tenute anche a Piacenza e Torino, dove oltre alle manifestazioni antifasciste erano in programma anche quelle di CasaPound e Forza Nuova. Scontri si sono verificati a Piacenza tra le forze dell’ordine e i manifestanti del corteo organizzato dal collettivo Contro Tendenza. Un gruppo, dopo circa mezz’ora dall’inizio del corteo, ha raggiunto il centro storico, ha affrontato polizia e carabinieri. Cinque militari sono rimasti feriti dopo essere stati accerchiati da alcuni manifestanti. Nel capoluogo piemontese, invece, un gruppo di manifestanti si è staccato e ha lanciato sassi, bottiglie e una bomba carta contro le forze dell’ordine. L’azione, in via Luzzati, è stata bloccata con una carica di polizia al termine della quale è stato fermato un manifestante.