L'ambasciatore israeliano a Mosca Gary Koren ha detto che Israele è pronta alle "misure più estreme" per evitare che la Siria e il Libano si trasformino in un avamposto militare iraniano. Fonti vicine al governo di Damasco hanno fatto sapere che tre combattenti delle forze filoregime sono rimasti uccisi nei raid
Altissima tensione tra Israele e l’Iran. Un aereo da caccia israeliano F-16 è stato abbattuto dalla contraerea siriana mentre l’esercito stava conducendo attacchi contro “12 obiettivi iraniani” in Siria dopo aver intercettato un drone iraniano lanciato dalla Siria. Uno dei piloti è ferito gravemente, scrive il sito Ynet, citando fonti militari. In seguito Israele ha confermato di aver condotto nuovi raid dopo quelli effettuati prima dell’alba. Secondo l’agenzia di stampa di Damasco Sana, gli aerei israeliani hanno colpito postazioni militari fuori dalla capitale, dove si sono sentite numerose esplosioni.
Fonti vicine al governo di Damasco hanno fatto sapere che tre combattenti delle forze filoregime sono rimasti uccisi nei raid condotti da Israele contro una base aerea in Siria. Gli alleati della Siria sostengono che il drone intercettato e abbattuto era in missione contro obiettivi dello Stato islamico e definiscono “bugia” l’ipotesi che sia “entrato nello spazio aereo della Palestina occupata”. La nota minaccia una “dura risposta” a un’eventuale “nuova aggressione” israeliana in Siria. “Un caccia abbattuto è un chiaro avvertimento per Israele”, ha affermato un portavoce del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale iraniano in dichiarazioni riportate da al-Jazeera.
Israele dal canto suo considera “l’Iran responsabile di una grave violazione della sovranità israeliana” per aver inviato un drone nello spazio aereo dello Stato ebraico. L’ambasciatore israeliano a Mosca Gary Koren in un’intervista a Interfax ha detto che Israele è pronto alle “misure più estreme” per evitare che la Siria e il Libano si trasformino in un avamposto militare iraniano.
“Siria e Iran stanno gicando con il fuoco”
Il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus ha spiegato che l’esercito ha colpito “il sistema di controllo iraniano che ha inviato il drone in Siria”. Secondo i media, la base da cui è partito il drone iraniano si trova a Tadmor, nel deserto siriano. Da parte siriana c’è stata “una massiccia risposta di fuoco anti aereo”, che ha causato lo schianto dell’F16. “L’esercito – ha aggiunto il militare – continuerà ad agire contro ogni tentativo di infiltrarsi nello spazio aereo israeliano e reagirà con determinazione”.
I media israeliani hanno sottolineato che è il primo caso di un intervento diretto dell’Iran contro Israele, senza passare per Hezbollah, Hamas o altri gruppi. “Siria e Iran stanno giocando col fuoco” ha detto Conricus precisando che le operazioni israeliane odierne avevano un “carattere difensivo” e ha così sintetizzato la sequenza temporale degli eventi: ore 4.30 locali (3.30 in Italia): un drone iraniano “in missione militare” viene intercettato e abbattuto presso la città israeliana di Bet Shean, a sud del Lago di Tiberiade. Un’ora dopo l’aviazione israeliana colpisce in Siria a Palmira (Tadmor) la base iraniana da cui era stato lanciato il drone. Contro gli otto velivoli israeliani, viene attivato un fuoco “massiccio” dell’antiaerea siriana. Al ritorno dall’incursione un aereo israeliano F16 si schianta in una zona disabitata nel Nord di Israele dopo che i piloti si sono lanciati dall’abitacolo. “È probabile che ciò sia da collegarsi al fuoco da terra, ma stiamo ancora verificando”. Uno dei piloti “è ferito in modo grave”.
Hamas: “Siria ha diritto di difendersi”
La Siria ha “un pieno diritto a difendere le proprie terre ogni volta che Israele ricorre ad aggressività nei suoi confronti – ha affermato a Gaza il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum – è una reazione naturale all’attacco israeliano nel suo territorio, un’aggressione che peraltro continua da tempo”. Nel suo sito in ebraico il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzeddin al-Qassam, fa intanto appello all’Onnipotente affinché “colpisca i sionisti e li elimini tutti, uno ad uno, fino a quando non ne restino più”.