Chiuse le liste dei nominati, accuratamente scelti tra i peggiori dei pessimi, ora tocca noi. La legge elettorale obbrobrio, imposta da Matteo Renzi, ha un solo obiettivo: nauseare gli elettori da convincerli a starsene a casa. Così alle urne andranno solo i fedelissimi per assicurare che inquisiti, corrotti e anche collusi con la mafia scalino il Parlamento, ormai dominato da impresentabili e anche peggio. Eccelle Berlusconi che si schiera contro l’immigrazione lui che invitò l’Africa del nord a venire in Italia perché lui si faceva Garante. Provare a vedere questo video che tra l’altro è esilarante.
Segue il Pd di Renzi, lo spergiuro che aveva giurato di lasciare la politica se avesse perso il referendum e invece candida in sicurezza blindata la Maria Elena Boschi-Etruria in ben cinque collegi per essere sicuro che possa riprovarci: «È del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza in politica» (2015). La Lega è accusata di appropriazione indebita, i 5Stelle hanno qualche défaillance. In Liguria ben quattro candidati (Lega-2, FI-1, Pd-1) sono coinvolti in vicende giudiziarie. Avanti, popolo alla riscossa!
Come aventi diritto al voto, dovremmo stare a casa, ma faremmo il gioco di «lorsignori». Non ci resta che boicottarli col voto, nello spirito dello storico «Resistere! Resistere! Resistere!». Nelle guerre antiche, come anche nell’ultima guerra mondiale (ad esempio in Polonia) per confondere gli occupanti, i cittadini invertivano le targhe delle vie così che il nemico non poteva utilizzare le mappe.
Per resistere boicottando Renzi e i suoi compagni destrorsi di merenda, non si vota Emma Bonino perché raggiungendo tra l’1% e il 2% rafforza il mezzo toscano. Non lo capisce nemmeno Prodi Romano che, destatosi dal letargo, è solo capace di confondere fischi e fiaschi. L’oscena legge elettorale è un insulto all’intelligenza dei votanti e un colpo di pistola alla legalità. Non elegge un parlamento, ma ci trasforma in complici di avallare uomini e donne «nominati» con processi in corso, o comunque accusati di gravi illegalità. Con i listini bloccati, Renzi & complici hanno già deciso chi deve stare o non stare in Parlamento. Maria Elena Etruria non è paracadutata solo in Trentino, ma in sei (dicesi cinque) listini sicuri, condizionando anche l’elezione dei cinque che la seguono nelle liste. Dov’è il voto libero segreto e personale come impone la Costituzione?
LeU di Piero Grasso è un’accozzaglia, una piccola mandria di capetti isolati col vuoto ognuno: Fassina, Bersani, Civati, Fratoianni (in Liguria: Cofferati, Pastorino, Quaranta) sono soli disposti a tutto per garantirsi un posto al sole. Saranno costretti ad allearsi con Renzi, se vorranno almeno avere il latte della mucca nel corridoio di Bersani. Faranno fuori Grasso con un semplice sms. Restano i 5Stelle, che tutti attaccano concentricamente e a fuoco incrociato. Chissà perché! O è pura fifa? Fa impressione vedere che i competenti, i bocconiani, gli esperti, i capaci, quelli che hanno ridotto il Paese in macerie, hanno paura.
Il M 5 stelle non mi piace per la non-democrazia interna, per essere non «post-ideologico», ma semplicemente «sine-ideologia» e quindi senza ideali grandi, ma con orizzonti di convenienza e pragmatici. L’ex leghista Gianluigi Paragone si dice pronto a fare da tramite tra M5S e Lega, come anche la scelta di Emilio Carelli ex funzionario di Berlusconi a Canale 5, mi fanno rabbrividire. Li ho votati solo alla Camera (non al Senato) alle Elezioni politiche del 2013. Se fossero elezioni democratiche non li voterei, ma queste del 2018 sono elezioni transitorie, cioè provvisorie. La Corte Costituzionale boccerà questa legge elettorale come incostituzionale, per cui si tornerà a votare entro un anno, massimo un anno e mezzo.
Anche se i 5Stelle dovessero vincere e prendersi tutto (cosa improbabile e impossibile con questa legge) non avrebbero il tempo di fare eccessivi dànni, che, comunque, sarebbero meno rovinosi di quelli fatti da Berlusconi/Lega che hanno affossato l’Italia e quelli dei governi «a-democratici» di Letta, Monti, Renzi e Gentiloni, mai eletti. Quest’ultimo, poi, vergognosamente utilizza il governo e i soldi degli italiani per fare propaganda al Pd, dando mance come merce di scambio elettorale.
Considerato, quindi, che le prossime sono elezioni di passaggio o provvisorie, voterò 5Stelle, con tutte le riserve del caso: se tutti gli dànno addosso «gatta ci cova» e io covo la gatta. A loro merito: sono i più puliti, non rubano, anzi restituiscono parte dei rimborsi – fatto unico nella storia della Repubblica – che altri prendono con grinfie fameliche. Non fanno accordi con Berlusconi, ma hanno difeso la Costituzione. Come in questa legislatura, potrebbero essere l’unica opposizione decente, la sola che difende il principio di legalità. Più forte sarà la loro opposizione, più sana sarà la Repubblica.
Alle successive elezioni, con una nuova legge elettorale, proporzionale e voto disgiunto, valuterò i nuovi scenari, le nuove aggregazioni, i nuovi partiti e i nuovi candidati. Sarà un’altra storia.