Oggi sarò follemente sincero e follemente ambizioso, vi dirò la verità su di me senza sconti e quindi non sarà una verità scontata.
Prima di tutto sono razzista, un razzista capovolto, considero i neri una razza infinitamente superiore, voi mi direte che le razze non esistono. Avete ragione, esiste solo la specie umana, ma a me piace essere razzista. Fatemi sentire la tromba di Louis Armstrong o di Miles Davis, fatemi ascoltare la voce di Ella Fitzgerald o di Billie Holiday, lasciatemi in compagnia dell’armonica di Stevie Wonder, e sarò un uomo felice. Oggi vi dirò delle cose turpi su di me, perché nascondere il mio vero volto?
Sono sessista, considero le donne superiori agli uomini, prima di tutto perché hanno le tette e io ho sempre avuto un debole per le creature in grado di nutrirmi, fin da quando ero un neonato. Ho un debole per le donne, ed è la mia forza. Sono più vere, anche quando fingono. Sono più oneste, anche quando si truccano. Mi danno i brividi, mi eccitano, mi fanno paura quando sono al volante, ma vivere “nel pericolo costante” è la definizione perfetta della vita umana. Sono anche affetto da omofobia, sento che nel mio ano si celano sorgenti di piacere oscuro e questo mi fa tremare, mi mette in crisi, mi fa sentire tutti i limiti del mio catechismo genitale.
Sono una persona orribile, lo so, è inutile negarlo, inutile e stupido. E come tacere della mia sessuomania? La realtà mi eccita, l’Essere è il mio Viagra, recentemente ho anche scoperto di essere affetto di cactofilia, mi piace eiaculare sulle piante grasse, in particolare i cactus. Tra l’altro è anche pericoloso, c’è il rischio di pungersi, spero di non finire mai in carcere per molestie a un cactus, sarebbe imbarazzante spiegarlo alla stampa ma soprattutto a mia mamma.
A proposito di mamma, sono un mammone mistico, penso che mia madre sia Dio, la venero, il mio Dio mi ha tenuto in pancia, mi ha partorito, mi ha nutrito (e continua a farlo), ha fatto tutte quelle cose che cerco in un Dio, è un Dio mortale, ne convengo, ma è proprio questo particolare sedizioso che rende questo Dio così caro e prezioso. Ne volete sapere un’altra? Adoro i soldi.
Groucho Marx diceva: “Ci sono tante cose più importanti del denaro, il problema è che ci vogliono un sacco di soldi per averle”. Come dare torto a questo genio dell’umanità? I soldi non fanno la felicità, la rifanno a propria immagine e somiglianza. Toglietemi tutto ma non il mio caviale. Sono o non sono un uomo orribile? Ho una sincerità oscena, direi quasi scandalosa. Un’altra cosa tremenda su me stesso? Non lavoro, sono un parassita sacro. Le mie giornate sono delle vere e proprie immersioni nella gratuità, ogni mattina devo costruire un senso, creare un pentagramma per i miei respiri, e vivo sul palcoscenico fluido delle mie intuizioni e dei miei capricci. Sono anche un criminale dell’alimentazione, un maledetto carnivoro, gli unici animali che posso uccidere con gaudio sono le zanzare, in fondo il loro sangue ci appartiene, ma non riuscirei mai a tirare il collo a una gallina, delego ai macellai, questa è pura viltà che più viltà non si può, ma come rinunciare alla succulenta perfezione di un polpetta grondante sugo?
Sono una persona estrema, un fan di Onan, mi masturbo quasi ogni giorno, ma si sa: gli estremi si toccano. Che dire ancora? Penso non ci sia altro da aggiungere, ma voi perdonatemi, se potete. A presto. Ah, dimenticavo la cosa più importante circa le mie perversioni, a volte mi capita di mettermi della schiuma da barba sulle parti intime, di prendere un rasoio e di…immaginate il resto.