Nuovo attacco del senatore uscente di Forza Italia, Maurizio Gasparri, il quale, dopo il suo discusso tweet di sabato scorso, ha ribadito a L’Aria che Tira (La7) il suo disdegno per il monologo dell’attore Pierfrancesco Favino, che alla serata finale del Festival di Sanremo ha recitato magistralmente un brano de “La notte poco prima della foresta” del drammaturgo francese Bernard-Maria Koltès. Gasparri, che a inizio trasmissione dichiara di essere ‘anti-totalitario’, tuona contro la scelta dell’attore romano: “Intanto, quello è un festival della canzone. Quindi, facessero le canzoni. Poi, per carità, si può fare anche buonismo a tutti i costi, prendendo 300mila euro lordi. Favino ne desse un po’ in beneficenza. Io di questo buonismo infilato dappertutto non ne posso più. Peraltro, a me non piace neanche la recita di uno che deve imitare uno straniero. Recitalo nel modo in cui parli tu”. E aggiunge: “Non siamo mica analfabeti, ma questo grande pezzo teatrale d’autore, messo lì, sembra un’ulteriore predica di buonismo, quando oggi in Italia c’è il problema di un eccesso di migrazione che va governata”