Stati Uniti, 9 febbraio, squilla il telefono. La chiamata arriva dal numero 1-800-790-4974. Rispondi e parte un messaggio automatico di 48 secondi, lo stesso che ci si ritrova in segreteria nel caso di chiamata persa. “Mi senti? Sono Francesca Alderisi, anche se probabilmente mi conoscerai come Francesca, avendomi vista per tanti anni in televisione in Sportello Italia e Cara Francesca, due programmi che hanno raccontato le vostre storie e soprattutto si sono occupate dei vostri problemi. Allora come stai? Io benissimo e sono qui per informarti personalmente che ho deciso di fare una scelta importante candidandomi alle prossime elezioni al Senato della Repubblica italiana. Assicurati di compilare correttamente la scheda di voto che riceverai: sbarra il simbolo Salvini-Berlusconi-Meloni e scrivi accanto ‘Alderisi’. Ti ringrazio fin da ora e ti mando un abbraccio grandissimo. Ciao”. La voce è quella – appunto – di Francesca Alderisi, candidata al Senato nella circoscrizione estera Nord e Centro America con Forza Italia nonché conduttrice di Rai Italia (ex Rai International), canale del servizio pubblico dedicato agli italiani all’estero. Una voce che decine di italiani residenti negli Stati Uniti hanno ascoltato direttamente dai loro telefoni. Loro malgrado, perché nessuno di loro aveva dato nessuna autorizzazione a ricevere messaggi elettorali. E si domandano chi abbia fornito a terzi i loro numeri.
La candidata Francesca e il padre Agostino, mandatario elettorale – Il suo sito ufficiale è fatto della sola homepage, dove la candidata – che vive e risiede a Roma – mostra come votarla: sbarrare la casella del simbolo “Salvini-Berlusconi-Meloni” e scrivere il suo nome, visto che gli italiani all’estero – a differenza da quanto previsto dal Rosatellum – possono esprimere la preferenza. Ma è sul suo blog prontofrancesca.it (ispirato a “Pronto…Raffaella?” della Carrà) che la candidata presenta il suo cv, dal lavoro in Rai International per il programma Sportello Italia, fino alla nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana per l’impegno a favore delle comunità italiane all’estero nel 2010. Del suo programma, questa volta politico, parla in un’intervista a La Voce di New York: condivide “le battaglie e il percorso politico di Silvio Berlusconi, che vede nel nostro paese una possibilità di successo e riscontro nel mondo”, spiega che “bisognerebbe riorganizzare la macchina dello Stato per dare varie opportunità all’accesso dei servizi: meno Stato invadente, più Stato efficiente, più Società”. E poi “rafforzare la rete consolare, parità fiscale, agevolare le pratiche per l’acquisizione della cittadinanza, mantenere sempre viva e attuale la nostra lingua sono tra i miei obiettivi principali. Chi vive all’estero e continua a volere un contatto con l’Italia è perché la ama ed io desidero fortemente contribuire a non fare perdere questo valore aggiunto”. E le chiamate effettuate agli expat che non avevano dato il loro consenso? “Di questo non so niente. Ci affidiamo a società esterne, come normalmente si fa qui in America. È una pratica diffusa fatta anche da altri candidati. Sull’uso dei numeri, è tutto legale. Parliamo di aziende americane a cui ci affidiamo, società serie che fanno questo di lavoro. Ma per questi dettagli c’è il mio mandatario elettorale. Mio padre”. Parliamo quindi con Agostino Alderisi, che guida la campagna da elettorale da Roma tramite i suoi contatti negli Stati Uniti. “Quelle chiamate si chiamano robocall e sono regolamentate dalla legge americana. Rispetto alle chiamate commerciali, poi, hanno regole meno restrittive. Dal punto di vista pratico c’è chi ne abusa e chi ne fa un uso moderato. Gli italiani che si sono lamentati per averle ricevute? Eh lo so, ma non è come in Italia. Negli Stati Uniti bisogna fare esplicita richiesta di non essere disturbati”. Ma alcuni expat erano iscritti alla Do not call list. “Allora è probabile che le liste non siano state aggiornate. Mi dispiace”. In ogni caso, la società che si occupa della campagna di Alderisi è la “The Vinci Group, che è a New York e di campagne elettorali ne fa tantissime. Forse il software non è del tutto aggiornato o forse non lo è l’elenco di chi non vuole ricevere chiamate. Che le posso dire”.
Gli expat in Usa: “Vorrei sapere come si è procurata i numeri” – “Ma chi gliel’ha dato il mio numero di telefono di Boston a tale Francesca Alderisi, che nel messaggio preregistrato che trovo sulla segreteria afferma arrogantemente che la conosco di sicuro perché è una conduttrice televisiva e ovviamente noi poveri italiani in esilio per temperare la nostalgia che altro possiamo fare se non guardare la Rai? – scrive su Facebook Francesco Erspamer, docente di lingue e letterature romanze ad Harvard -. A farmi incazzare è invece il fatto che il mio numero lo abbiano ottenuto o dal Consolato o dall’Aire (anagrafe degli italiani all’estero); che della privacy si ricordano solo quando serve a proteggere qualche politico o giornalista corrotto”. E non è l’unico a scrivere sui social di avere ricevuto il messaggio. “Vorrei sapere – scrive su Twitter Chiara Conrado – come Francesca Alderisi si è procurata i numeri di cellulare degli italiani in USA (iscritti alla Do not call list – registro federale al quale negli Stati Uniti ci si iscrive per non ricevere chiamate dai call center, ndr), per spammarli con la sua propaganda elettorale. E costei (che non ha mai vissuto in USA) avrebbe la pretesa di rappresentarci?”.
Vorrei sapere come #FrancescaAlderisi si è procurata i numeri di cellulare degli italiani in USA (iscritti alla Do not call list), per spammarli con la sua propaganda elettorale.
E costei (che non ha mai vissuto in USA) avrebbe la pretesa di rappresentarci?— Chiara Conrado (@ChiaraConrado) February 10, 2018
E anche su alcuni gruppi su Facebook di italiani residenti negli Stati Uniti sono parecchi gli utenti dalla East alla West Coast lamentano di essere stati contattati sui loro numeri privati americani. E si domandano chi abbia potuto cederli alla candidata. Una fonte de ilfattoquotidiano.it ha riferito che si tratta di numeri che “non sono noti o condivisi in Italia dai residenti all’estero, ad eccezione del Consolato e dell’Aire”. Ma secondo altri expat all’origine della fuga dei numeri privati potrebbero esserci “ambasciata, consolato, Dante Alighieri (scuola internazionale di italiano per stranieri, ndr), associazioni regionali“.
Quel che è certo è che chi ha ricevuto il messaggio vocale della candidata all’estero per il centrodestra spiega di non avere dato il suo consenso. Ma chi c’è dietro al numero dal quale proviene il messaggio vocale? Secondo le segnalazioni arrivate al sito Usa Whitepages, motore di ricerca di numeri di telefono americani, si tratta di un numero che il 9 febbraio ha effettuato (almeno) 192 chiamate ritenute ad alto tasso di spam, legate alla campagna elettorale italiana. Negli anni scorsi, invece, si legge dalle segnalazioni, ha effettuato chiamate anche per conto di candidati Usa o sondaggi politici. E anche altri siti assegnano al 1-800-790-4974 la caratteristica di “spam”.