Quasi la metà delle donne italiane nella loro vita hanno subito molestie sessuali da parte degli uomini, per lo più estranei. È quanto rilevato dall’Istat nel report Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro, relativo agli anni 2015-2016. I numeri sono emblematici: si stima che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni vittime di qualche forma di molestia, 3 milioni 118mila (15,4%) quelle che le hanno subite negli ultimi tre anni. Per la prima volta, inoltre, sono rilevate le molestie anche ai danni degli uomini: 3 milioni 754mila le hanno subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274mila negli ultimi tre anni (6,4%). Considerando solo le tipologie di molestie rilevate anche nell’indagine del 2008-2009, tuttavia, il fenomeno risulta in sensibile diminuzione: si è passati dai 3 milioni 778mila (18,7%) di donne vittime di molestie nel 2008-2009 ai 2 milioni 578mila (12,8%) nel 2015-16.
Gli autori sono in larga prevalenza uomini: lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% degli uomini. Le molestie verbali sono la forma più diffusa sia nel corso della vita (24% delle donne e 8,2% degli uomini) sia nei tre anni precedenti all’indagine. Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della propria vita dal 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini. Nella maggior parte dei casi, il 60%, questo tipo di molestie sono perpetrate da estranei o da persone che si conoscono solo di vista (15,8%). Avvengono più frequentemente sui mezzi di trasporto pubblici per le donne (27,9% dei casi) mentre per gli uomini nei locali come pub, discoteche, bar (29,2%). La percezione della gravità delle molestie fisiche subite è molto diversa tra i generi: il 76,4% delle donne le considera molto o abbastanza gravi contro il 47,2% degli uomini.
Sono diffuse anche le molestie attraverso il web: nel corso della propria vita il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi od offensivi verso altre persone. In questo caso il dato degli uomini non è particolarmente diverso (rispettivamente 2,2% e 1,9%). Il 5% della popolazione tra 14 e 65 anni, pari a 2 milioni di persone, si stima abbia subito atti sessuali contro la propria volontà quando era minorenne. Si tratta del 7,8% tra le donne (1,6 milioni di persone) e del 2,2% tra gli uomini (435mila persone). Il 62,1% degli uomini e il 42,7% delle donne vittime di abusi sessuali non ha parlato con nessuno di questi fatti al tempo in cui si sono verificati. In oltre il 60% dei casi questi fatti si sono verificati una sola volta, ma per circa un quarto delle vittime si sono ripetuti da 2 a 5 volte. L’autore è stato in prevalenza uno sconosciuto o un conoscente (nel 36,4% e nel 22,4% dei casi); per il 14,8% delle vittime donne e il 7,4% degli uomini l’autore è un familiare o un parente.
Si stima, inoltre, che siano 1 milione 404mila (8,9%) le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro: 425mila (2,7%) negli ultimi tre anni. Con riferimento ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro si stima che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (7,5%) ne sono state vittima per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera. Sono 167mila le donne che hanno subito queste forme di ricatto negli ultimi tre anni (l’1,1%); al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%). La quota maggiore delle vittime, inoltre, lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%). Nell’11,3% dei casi le donne vittime hanno subito più ricatti dalla stessa persona e il 32,4% dei ricatti viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana. La grande maggioranza delle vittime (69,6%) ritiene molto o abbastanza grave il ricatto subito. Ciononostante, nell’80,9% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con alcuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna, inoltre, ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine.