Mancato controllo mia responsabilità? Ho sbagliato a fidarmi dell’essere umano, però, c’è tempo per rimediare. Queste persone sono state allontanate e sono una piccola percentuale rispetto ala stragrande maggioranza”. Luigi Di Maio fa “mea culpa” dopo il caso “Rimborsopoli”, replicando al Fattoquotidiano.it all’uscita dal ministero dell’economia. “La lista delle ‘mele marce’ si allunga? Noi chiediamo al ministero dell’Economia di pubblicare tutti i dati di quanto restituito dal M5S. Oggi vedrete tutto”, ha spiegato il leader del M5S, per poi rivendicare: “Questa storia si trasformerà in un boomerang per gli altri partiti”. E ancora: “La credibilità non sta nel fatto che non hai mai gente che sbaglia, ma nel dare una garanzia agli italiani e cioè che per noi le regole sono sacre e chi viola le regole deve essere allontanato”. Ma se le “mele marce” non resteranno nel M5S, rischiano però di restare in Parlamento una volta elette.

Gelo da parte di Di Maio, invece, sull’addio di David Borrelli: “Dovete chiedere a lui, non mi ha risposto nemmeno al telefono”, ha tagliato corto Di Maio, dopo l’uscita dal gruppo dell’eurodeputato (e membro dell’Associazione Rousseau), passato al gruppo dei non iscritti. Una decisione ufficialmente spiegata con generici “motivi di salute”. “Invenzioni fantasiose, pure illazioni pesantemente diffamatorie”, ha invece replicato Borrelli dopo i retroscena pubblicati sui quotidiani sul suo conto.
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