La signora Maria chiede l’elemosina nella città di Spoleto. È una signora minuta, riservata, che nel tempo si è fatta benvolere dalle persone del luogo. I negozianti della via che la signora frequenta le aprono volentieri le porte, chi passa ogni giorno di lì per recarsi al lavoro la saluta e le lascia qualcosa, gli abitanti dei dintorni le portano vestiti per i suoi quattro bambini.

Il 17 gennaio 2018 è entrata in vigore l’ “Ordinanza per fenomeni di accattonaggio e mendicità nel territorio della città di Spoleto”. È firmata dal vicesindaco. Si tratta di una delle Ordinanze seguite al Decreto Legge – richiamato nel testo – recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti e convertito in legge lo scorso aprile.

Al primo comma del primo articolo, l’Ordinanza vieta di “porre in essere qualsiasi forma di accattonaggio molesto”. Ma la signora Maria, a detta di tutti, non è affatto molesta. Sta lì seduta con il suo bicchiere e non utilizza minimamente “modalità ostinate, reiterate, continuative ed insistenti o minacciose, che turbino l’incolumità e la sicurezza dei cittadini”. Qualche giorno fa i vigili urbani sono andati da lei e le hanno detto che doveva andare via da lì altrimenti, secondo la nuova ordinanza, sarebbe stata arrestata. La signora Maria si è terrorizzata. Gli abitanti della zona sono andati a leggersi l’Ordinanza e hanno rassicurato la signora: avrebbe potuto avere una multa fino a 500 euro, un ordine di allontanamento, ma non il carcere. Queste stesse persone hanno chiesto un appuntamento al vicesindaco per spiegare che non c’è niente di molesto nel comportamento della donna e che davvero non dà fastidio a nessuno.

Rincuorata da questa solidarietà, Maria è tornata su quella strada. D’altra parte non ha troppa scelta: è lì che la conoscono e che può ricevere un po’ di aiuto quotidiano. Sono tornati i vigili – forse altri – e le hanno suggerito di non rimanere ferma e seduta ma di alzarsi ogni tanto, soprattutto quando intravedeva dei controlli, e passeggiare. Così sarebbe passato più inosservato il suo accattonaggio. Poi però sono arrivati i carabinieri e hanno portato la signora Maria in caserma. Per adesso pare non l’abbiano multata. Si sono limitati a sequestrarle i pochi soldi (circa dieci euro) che aveva racimolato quel giorno.

La storia di Maria ci rimanda una realtà schizofrenica. Da un lato abbiamo l’istituzione, che deve fare a gara nell’usare il pugno duro. E che sindaco sei se in nome del decoro non fai un’Ordinanza contro qualcuno in difficoltà? Eppure, chi può mai davvero pensare che la povertà si combatta combattendo i poveri? Come un centro di ricerca che proponga di far fuori tutti i malati come cura contro il cancro. Dall’altro lato abbiamo le persone ordinarie, le comunità locali, gli stessi agenti delle forze dell’ordine, chi più duro e chi meno, che non si capacitano che i problemi della città possano essere identificati in quella piccola signora educata al lato della strada, che quando conoscono non hanno paura e che sono capaci di una grandissima solidarietà. Davvero una bella pagina che oggi ci arriva da Spoleto.

Aggiornamento delle ore 19:24 – Siamo contenti di apprendere che l’ufficio del vicesindaco, dopo aver letto questo post, ha contattato i cittadini che avevano chiesto un appuntamento anticipando che si trattava del caso della signora Maria, fissando l’incontro e dicendo di voler risolvere la situazione. Maria non è un caso isolato. Purtroppo i poveri esistono nelle nostre città e sono tanti. Forse dovremmo ripensare alla base la possibilità di emettere ordinanze di questo tipo.

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