Mafie

Corleone, i Riina non vogliono pagare le tasse: scatta la diffida del comune

La vedova del boss mafioso, Ninetta Bagarella, deve circa 600 euro, la figlia Lucia, invece, circa 400. Da settembre, le tre commissarie che guidano il comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose hanno inviato più di un sollecito, ma il messo non è riuscito neanche a consegnare la cartella esattoriale

Devono pagare le tasse sui rifiuti. Anche se si sono opposti. Anche se sono gli eredi di Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, morto il 17 novembre del 2017. Per questo motivo dal comune gli hanno inviato un sollecito. La vedova del boss mafioso, Ninetta Bagarella, deve circa 600 euro, la figlia Lucia, invece, circa 400. Da settembre, le tre commissarie che guidano il comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose hanno inviato più di un sollecito, ma il messo non è riuscito neanche a consegnare la cartella esattoriale.

Così, adesso, è scattata la diffida, come scrive repubblica.it. Ultimo avviso: se entro 120 giorni, non avverrà il pagamento, la pratica passerà automaticamente all’Agenzia delle Entrate, che provvederà – com’è prassi in questi casi – a un pignoramento o al blocco delle autovetture di proprietà dei morosi. Un gesto quasi rivoluzionario a Corleone, visto che la precedente gestione del comune aveva addirittura varato una sorta di sanatoria di cui hanno beneficiato anche i mafiosi e i loro parenti.

Adesso, invece, con il commissariamento del municipio le tasse le devono pagare tutti. Ha iniziato a farlo la vedova dell’altro capomafia di Corleone, Bernardo Provenzano, Saveria Benedetta Palazzolo: doveva 1100 euro, ha chiesto di rateizzare e ha già pagato due quote. I Riina, invece, continuano a ripetere di essere nullatenenti. Le figlie dicono a ogni intervista di non sapere nulla del tesoro (mai recuperato integralmente del padre). “Se recupero pure un terzo di ciò che ho, sempre ricco sono”, diceva Riina intercettato in carcere.