“Noi del centrodestra abbiamo già vinto: i sondaggi lo dicono. E sento che sono veri dalla vicinanza e dalla simpatia degli italiani, tutti vogliono farsi i selfie con me. Non li ho sentiti mai così vicini e riguardosi nei miei confronti”. Sono le parole di Silvio Berlusconi, ospite di Tagadà, su La7. Il leader di Forza Italia prima si concede una battuta su Pier Luigi Bersani (“lui è un usato sicuro non garantito, io sono garantito di più”), poi spiega: “La mia prospettiva di campagna elettorale all’inizio è stata quella di superare e di bloccare il M5S. E ci sono riuscito, perché i 5 Stelle sono fermi al 27% e mai più in questi 15 giorni possono arrivare al 40%. Noi invece l’abbiamo già raggiunto e in 15 giorni non può cambiare niente”. Poi aggiunge: “La mia riabilitazione da parte di Eugenio Scalfari, di Michele Santoro e di Bill Emmott? Penso che si spieghi con una maggiore saggezza dovuta all’età. Verdini, Tremonti e Bondi? Ciascuno per un po’ manca, perché ciascuno aveva una precisa capacità. Certe capacità le abbiamo sostituite, certe altre no. Però hanno scelto loro di tradire il voto degli elettori, allora peggio per loro. Calenda, Draghi e Gentiloni?” – continua – “Credo che tutti e tre possano avere un ruolo come professionisti in un’azienda. Gentiloni è persona avveduta e gentile, Calenda è capace e Mario Draghi potrebbe applicarsi a qualsiasi cosa, perché è un fuoriclasse”. Infine, Berlusconi inciampa in una gaffe. La conduttrice, Tiziana Panella, gli chiede di indicare il candidato di Forza Italia alla presidenza del Consiglio. E lui risponde: “Sarà assolutamente un uomo. Non posso dire ancora il nome, perché ho un patto d’onore con il candidato ‘de cuius'”. In realtà, la locuzione ‘de cuius’ si riferisce a una persona defunta che ha lasciato un’eredità