Il garante M5s torna in tv, intervistato in esclusiva da Kronos (in onda il 16 febbraio), e parla di immigrazione: "Dobbiamo controllare i flussi e renderci conto". Quindi le elezioni: "I programmi si somigliano tutti, prendono per il culo anche noi perché più o meno abbiamo tutti gli stessi programmi"
“Gli immigrati? In Svizzera li fanno amministratori delegati, qui gli spariamo. Ognuno ha gli immigrati che si merita”. Beppe Grillo torna in televisione, intervistato in esclusiva per “Kronos-il tempo della scelta”, programma che andrà in onda venerdì 16 alle 21.20 su Rai2. E parla di immigrazione, accennando anche all’attentato di Macerata contro i neri. “Lì, a Ginevra, hanno una penetrazione del 40 per cento, non ci fanno più caso! Vedi gente di tutti i colori. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce e noi parliamo ancora di bloccare, di fare. Dobbiamo controllare i flussi e renderci conto”. E ancora: “Lì il presidente della più grande multinazionale del mondo, la Novartis, credo sia indiano o pakistano; il più grande banchiere della seconda banca d’Europa, Credit Suisse, è senegalese. Ormai la società futura, quella di mio nipote e di tuo figlio, sarà una città meticcia, c’è già un milione di ragazzi nati da matrimoni misti di Erasmus”.
Grillo affronta naturalmente anche il tema elezioni: “I programmi si somigliano tutti, prendono per il culo anche noi perché più o meno abbiamo tutti gli stessi programmi, no? Tutti: destra e sinistra. Però, la gente deve capire che è una guerra di sopravvivenza: istinto di conservazione contro la ragione e contro il futuro. Cioè, l’istinto di conservazione di un mondo che sta sparendo”. “Se gli anziani come me si rendessero conto che il gesto da fare non è rivolto verso le loro pensioni, ma verso i loro nipoti, i loro figli, la generazione futura, allora potremmo cambiare”, continua Grillo. E conclude: “Magari ci metteremo 10 anni, 20 anni, ma il seme lo mettiamo adesso”.