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MI AMI: “Potere al Popolo usa le nostre immagini. Parlano di diritti e li calpestano arrogantemente”. La replica: “Non abbiamo prodotto noi questa immagine”

Il partito che ha come capo politico Viola Carofalo ha pubblicato un post di promozione elettorale del proprio logo sulla propria pagina Facebook. Solo che quella grafica era già stata utilizzata dal Mi Ami Festival (la manifestazione musicale milanese organizzata da Rockit.it)

I comunisti non mangiano i bambini ma sgraffignano manifesti altrui. Una lunga e buffa querelle sui diritti negati tra “lavoratori” è avvenuta per alcune ore sui social. Protagonisti la formazione elettorale Potere al Popolo e il festival musicale MI AMI Musica Importante a Milano. Il partito che ha come capo politico Viola Carofalo ha pubblicato un post di promozione elettorale del proprio logo sulla propria pagina Facebook. Solo che quella grafica era già stata utilizzata dal Mi Ami Festival (la manifestazione musicale milanese organizzata da Rockit.it) e disegnata dal fumettista Alessandro Baronciani per l’edizione 2014.

“Riconoscete queste belle immagini? Esatto, sono le grafiche del nostro MI AMI 2014 disegnate da Alessandro Baronciani. La formazione politica Potere al Popolo le ha utilizzate (peraltro senza nemmeno scontornarle) per una propria campagna on line della quale non eravamo in alcuna maniera a conoscenza, senza chiedere né ricevere autorizzazione da noi o dall’autore”, hanno scritto di risposta sulla pagina ufficiale Facebook del festival.

“A fronte della nostra successiva e del tutto legittima richiesta di rimuoverle ci è stato risposto che non c’era da parte loro né motivo né interesse nel farlo. A questo punto la palla passa nelle sedi opportune. Queste immagini sono state create, disegnate e utilizzate in supporto ad un festival musicale e non per essere marchiate in maniera coatta e unilaterale con il logo di un partito politico in cerca di voti. Queste immagini sono frutto del lavoro di un artista e espressione di un’azienda come la nostra che crede nella giustizia sociale, nella solidarietà, nell’uguaglianza e nella cooperazione ma che non ha nulla a che fare con chi parla di diritti ma calpesta arrogantemente i diritti, il lavoro e le idee degli altri”.

Insomma un esproprio proletario in piena regola che per diverse ore tiene banco online con toni accesissimi. “Ci spiace davvero tanto per i toni che leggiamo”, hanno infine risposto dalla pagina web di PaP. “A scanso di equivoci, chiariamo questa vicenda. Non abbiamo prodotto noi quest’immagine (e infatti non compare il logo ufficiale di Potere al Popolo!). L’immagine già modificata ci è stata inviata da diverse persone che la stavano utilizzando così come la vedete ora sui social”. “Non sapevamo che fosse un lavoro di Alessandro Baronciani – hanno continuato – né tanto meno avevamo intenzione di sminuire o svalorizzare il suo lavoro né quello della vostra azienda. Rispettiamo, come ci auguriamo saprete, prima di ogni altra cosa i lavoratori. Se la cosa arreca problemi vi preghiamo di contattarci tramite ufficio stampa o tramite la nostra pagina ufficiale per poter risolvere”. A mettere la parola fine ci pensa così dopo ore di botta e risposta un post update del festival: “In seguito alla pubblicazione di questo post con centinaia di commenti e solo dopo ulteriore conversazione – questa volta avvenuta in pubblico – il post è stato infine rimosso”.