Federica Brignone conquista la medaglia di bronzo nello slalom gigante femminile. E’ la prima gioia azzurra nello sci alpino alle Olimpiadi di Pyeongchang, ma per l’Italia poteva andare molto meglio. Dopo la prima manche infatti, davanti a tutte con il miglior tempo c’era Manuela Moelgg e in quinta posizione Marta Bassino. Nella seconda però, la 34enne altoatesina ha dilapidato il suo vantaggio chiudendo ottava, mentre la 21enne di Cuneo non è riuscita a migliorare il suo piazzamento, terminando a 21 centesimi dal podio. Il medagliere azzurro conta ora due bronzi, oltre all’oro di Fontana e all’argento di Pellegrino.
Nello slalom gigante sulla pista dello Yongpyong Resort ha vinto la favorita, l’americana Mikaela Shiffrin, seguita dalla più sorprendente Ragnhild Mowinckel. Poi l’azzurra Brignone, distante 46 centesimi dal primo posto e capace di mettersi alle spalle le altre campionesse della disciplina: Viktoria Rebensburg e Tessa Worley. La 27enne, alla sua terza Olimpiade, non si è fatta tradire dall’emozione e ha messo sugli sci due manche solide. Terza dopo la prima discesa, è stata ordinata e non ha sbagliato nella seconda, tagliando il traguardo appena sette centesimi distante dall’argento della norvegese.
Delusione invece per Manuela Moelgg che a 34 anni aveva la grande chance di conquistare una medaglia alle Olimpiadi. Una possibilità che si era costruita lei stessa dopo una prima manche in cui aveva messo a due decimi di distanza anche la Shiffrin, poi vincitrice. Non è mai veramente uscita dal cancelletto di partenza nella seconda, accumulando ritardo intermedio dopo intermedio. Più soddisfatta del suo quinto posto Marta Bassino, alla sua prima esperienza a cinque cerchi. Sorride anche Sofia Goggia, nonostante una brutta gara e l’11esimo posto finale: per lei è stata soprattutto l’occasione per rompere il ghiaccio in attesa delle gare veloci: SuperG e discesa libera. E una delle sue principali avversarie sarà proprio Federica Brignone, pronta a bissare la medaglia appena conquistata in gigante.
Figlia d’arte – la mamma Maria Rosa Quario è un’ex sciatrice, il padre Daniele è maestro di sci – Federica è diventata l’atleta di punta della Nazionale azzurra dal gennaio 2017: nell’ultimo anno ha vinto cinque gare di Coppa del Mondo. Nel 2011 fu argento ai Mondiali di Garmisch, poi tante stagioni difficili, compresi i Giochi di Sochi 2014, fino alla rinascita e al bronzo sudcoreano. Una medaglia nello slalom gigante che prima di lei avevano vinto solo Giuliana Minuzzo nel 1960 e due volte Deborah Compagnoni. Lo sci alpino femminile non saliva sul podio olimpico da 16 anni e dall’oro in superG di Daniela Ceccarelli a Salt Lake City 2002.
La discesa maschile – Solo medaglia di legno invece per Dominik Paris nella discesa libera maschile. L’altoatesino è arrivato al traguardo lontano 36 centesimi dallo svizzero Beat Feuz, terzo dietro ai due norvegesi Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud. Svindal, dominatore della specialità per diversi anni, ha regalato così la prima medaglia d’oro alla Norvegia in discesa. In una pista poco tecnica e quindi non adatta alle caratteristiche degli azzurri, buona prova anche per Peter Fill, in linea con il podio per tre quarti di gara e poi sesto all’arrivo. Male invece Christof Innerhofer, 17esimo con un pettorale alto che lo ha penalizzato nelle parti di scorrimento.
Pattinaggio artistico coppie – Finiscono non lontani dal podio anche Valentina Marchei e Ondrej Hotarek nel pattinaggio artistico di coppia. Snobbati dalla diretta Rai, i due azzurri hanno realizzato 142.09 punti nel programma libero, totalizzando un 216.56 finale che è anche il nuovo record italiano. Il punteggio è valso alla fine un inaspettato sesto posto. Hanno vinto a sorpresa i tedeschi Savchenko e Massot, davanti ai cinesi Sui e Han e ai canadesi Duhamel e Radford. Nonostante una caduta, soddisfacente anche la prova di Nicole Della Monica e Matteo Guarise, che hanno chiuso la top ten con 202.74 punti finali, loro miglior punteggio stagionale.