Anch il deputato siciliano eletto nel 2013 con il Popolo della Libertà, e poi passato con Angelino Alfano nel Nuovo Centrodestra, prende la tessera del partito di Renzi. Il sottosegretario: "Noi aperti e plurali". I "partigiani dem": "La concezione faraoniana di partito proprietà privata diventa sempre più preoccupante"
Un altro ex esponente di Forza Italia aderisce al Pd. È Dore Misuraca, deputato siciliano eletto nel 2013 con il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, che ha poi seguito Angelino Alfano nel Nuovo Centrodestra. Dopo aver appoggiato la rielezione di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo, e la candidatura fallimentare di Fabrizio Micari a governatore dell’isola, dunque, Misuraca ha optato per il partito di Matteo Renzi. Ad aprirgli le porte è l’uomo che negli ultimi anni ha riempito il Pd in Sicilia di ex esponenti del centrodestra, cioè il sottosegretario Davide Faraone: insieme al segretario palermitano dei dem, Carmelo Miceli, e al sindaco Leoluca Orlando ha consegnato la tessera dei dem a Misuraca.
“Sono orgoglioso dell’adesione di Dore Misuraca al Pd. È la conferma di un percorso di coerenza che parte dal sostegno ai governi di centrosinistra e prosegue con l’esperienza vincente delle amministrative di Palermo che ci ha visto insieme con la lista unitaria Democratici e Popolari. La scelta di Dore, così come quella di tanti che in queste ore stanno aderendo ai dem, conferma la vocazione del Pd all’apertura e al pluralismo, una grande casa pronta ad accogliere tutti quelli che vogliono fermare gli estremismi e governare con serietà e responsabilità il Paese”, ha detto Faraone. “Chiamiamo a raccolta tutti quelli che vogliono essere argine ai populismi”, ha detto invece Orlando che ha ribadito come il Pd sia “l’unica proposta politica strutturalmente alternativa ai due populismi, quello disfattista che non sa governare del M5s e quello intollerante della Lega“. Anche il primo cittadino palermitano ha aderito ai dem solo nelle ultime settimane, ottenenedo in cambio il posto da capolista alla Camera per il fidato Fabio Giambrone.
“Quelle che abbiamo di fronte il prossimo 4 marzo sono elezioni decisive per il futuro del Paese: c’è il serio rischio che forze populiste ed estremiste mettano a repentaglio la stabilità del sistema Paese, garantita in questa legislatura con grande fatica e sacrifici dalle forze di maggioranza. All’interno di questa compagine, con coerenza ho portato avanti il mio percorso politico e condotto importanti battaglie in parlamento insieme al Pd”, ha detto invece Misuraca nel suo primo commento dopo la conversione sulla via del Nazareno. Sposato con Barbara Cittadini, “regina” delle cliniche private, Misuraca è stato negli ultimi vent’anni uno dei volti del berlusconismo imperante in Sicilia.
“Sarà anche per questo se la sua adesione ai dem non è piaciuta ai Partigiani del Pd, la corrente nata in contrapposizione con la gestione di Renzi del partito. “Nulla di personale su Dore Misuraca, ma la concezione faraoniana di partito proprietà privata diventa sempre più preoccupante. Più che un dirigente politico Faraone sembra sempre più il doganiere di Troisi e Benigni: chi siete? Dove andate? Cosa portate? Un fiorino”, dicono – non senza ironia – gli ex dirigenti dem.