Elezioni Politiche 2018

Sgarbi attacca Cecilia Strada: “Fascisti e comunisti non farebbero sesso con lei”

Il candidato di Forza Italia offende la figlia del medico fondatore di Emergency, che nei giorni scorsi aveva pubblicato su facebook una foto di un muro con scritto “Non scopate con i fascisti. Non fateli riprodurre” "Il presidente Musumeci decida: o ritira la delega all'assessore Sgarbi oppure, se non è libero di farlo, si dimetta lui" ha detto il consigliere regionale Claudio Fava

“La figlia di Gino Strada può stare tranquilla: non troverà fascista che voglia fare sesso con lei, e tanto meno riprodursi in lei; non vorranno darle una gioia, sacrificandosi“. Vittorio Sgarbi attacca frontalmente Cecilia Strada, figlia del medico fondatore di Emergency, che nei giorni scorsi aveva pubblicato su facebook una foto di un muro con scritto “Non scopate con i fascisti. Non fateli riprodurre”. Il suo post in poche ore aveva fatto il giro del web, sollevando molte critiche, tra cui quella dell’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che aveva replicato tirando in ballo i comunisti: “Fatelo anche con le comuniste! Anche solo per dar loro una gioia che non hanno mai avuto..”.

 

Molto più estremo il linguaggio dell’attuale assessore siciliano ai Beni Culturali, candidato da Forza Italia alla Camera dei deputati: “La figa è un’altra cosa, e non ha orientamento politico“. Ecco perché la Strada “faticherà a trovare anche comunisti disposti a fare sesso con lei. Diciamo che la questione non è politica, e finirei qui”.

Le volgari offese di Sgarbi a Cecilia Strada hanno immediatamente acceso la polemica politica. “Il presidente Musumeci decida: o ritira la delega all’assessore Sgarbi oppure, se non è libero di farlo, si dimetta lui”, ha detto il consigliere regionale Claudio Fava, già candidato governatore dei bersaniani. Replica al critico d’arte anche Erasmo Palazzotto, candidato alle prossime elezioni politiche tra le fila di Liberi e Uguali, che definisce quelle di Sgarbi  “considerazioni da troglodita“.

Chiedono le dimissioni dell’assessore anche i consiglieri regionali siciliani del Movimento 5 stelle. “La dialettica politica è una cosa, gli insulti coordinati e continuativi altro. Musumeci chieda scusa a nome del governo e gli ritiri oggi stesso la delega di assessore regionale alla Cultura e all’identità siciliana”, dicono i pentastellati che chiederanno anche una mozione di censura. “Forse Sgarbi pensa di poter fare a meno dell’etica e pur di attirare l’attenzione blatera insulti atroci e offensivi – proseguono i parlamentari – . Si dimetta oggi stesso, così magari potrà dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale, visto che fino a ora, in Sicilia, si è distinto solo per le sue assenze“. In ogni caso, Sgarbi ha già fatto sapere di non essere intenzionato a finire il suo mandato da assessore della giunta Musumeci: “Dopo il 4 marzo avremo un limbo, ma qualunque sarà il mio destino penso di sopravvivere come assessore almeno fino a metà maggio, poi si capirà se mi dovrò separare dalla Regione“, ha spiegato il critico candidato da Forza Italia nel collegio di Acerra, in Campania.