“Viviamo in un mondo di relazioni disumanizzate, passiamo le giornate con la testa piegata sugli smartphone, con i pollici che inseguono i pensieri”. Inizia così l’intervento con il quale Franco Di Mare ha spiegato come mai la notizie della scomparsa di Bibi Ballandi sia stata data in diretta a Milly Carlucci, che del produttore è molto amica. Una scelta che ha fatto discutere, scatenando dure polemiche. “Abbiamo finito per ridurre le nostre conversazioni ai like – prosegue Di Mare – e a una serie di simboli che dovrebbero parlare al posto nostro, le faccine… La vita vera è ovviamente altrove, ed è fatta di contatto fisico di emozioni e a volte anche di errori”. Un lungo discorso, affidato alle telecamere di Uno Mattina, nel quale il giornalista parla del significato della parola “compassione, sentire con l’altro”, “La rete – dice ancora – vive di fiammate, consuma rapporti ed emozioni nello spazio di un’emozione (…). Ieri abbiamo commesso un errore, può succedere durante una diretta così lunga e complicata come la nostra. Bibi Ballandi era un gran signore della televisione, un amico, produttore di tantissimi programmi di successo… Noi l’abbiamo saputo mentre eravamo in onda, negli sgoccioli del nostro programma e in queste circostanze autore e conduttore decidono di comune accordo di far saltare la scaletta e dare l’annuncio della triste notizia. Il punto è sempre come farlo e quando farlo. Tanto più il tempo a disposizione è esiguo tanto più la concitazione aumenta e bisogna prendere una decisione in fretta, il che può indurre all’errore. Avevamo pensato di dare la notizia in chiusura di programma per evitare di farlo mentre era con noi Milly Carlucci che di Bibi era molto amica, come me del resto. Un fraintendimento ci ha indotto in errore e la notizia è stata data alla stessa Milly che era lì e che ovviamente è rimasta attonita, senza parole. Una piccola, grave catena di errori che ha causato un dolore nostro malgrado. Ora in condizioni normali, le scuse immediatamente presentate sarebbero state sufficienti per spiegare l’incidente e farlo rientrare. Non è così al tempo del web e gli odiatori di professione si sono scatenati (…). Il branco che aggredisce via web si gonfia di frustrati che si nascondono dietro un nickname o profili fasulli”. Di Mare chiude con una citazione: “Occorre ammettere i propri errori, prima che qualcun’altro li esageri”. Il video integrale è disponibile su RaiPlay.