Cariche della polizia, idranti e scontri a Bologna tra agenti e attivisti dei centri sociali, che hanno cercato di occupare piazza Galvani dove intorno alle 19.30 è arrivato il segretario nazionale di Forza nuova Roberto Fiore. Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno allontanato più volte i manifestanti, che hanno tirato anche lacrimogeni, bottiglie di vetro e segnali stradali, oltre a intonare Bella Ciao mentre era in corso il comizio del leader di estrema destra, terminato intorno alle 20.30. Ad attendere Fiore una quindicina di militanti della formazione di estrema destra, che lo hanno accolto con saluti romani e slogan come ‘Boia chi molla’.
Il leader del movimento di estrema destra ha detto che la presenza in piazza è “contro l’immigrazione” e “per una svolta demografica”. “L’estrema sinistra – ha detto Fiore – proprio perché collegata con i sindaci e i poteri forti di queste terre, è sempre stata abbastanza consistente, ma mi chiedo se il popolo che in questo momento è preoccupatissimo per quello che sta succedendo, per l’immigrazione selvaggia, la pensi come loro. Dobbiamo constatare che le forze che si stanno scatenando contro di noi sono le stesse che si scatenano contro la Le Pen in Francia e Trump in America: magistrati, estrema sinistra e media è la trimurti che ci sta venendo contro, ma il popolo non ascolta più. Stanno creando un clima di scontro, in particolare il gruppo Espresso lo sta fomentando”.
I manifestanti volevano occupare la piazza per impedire l’iniziativa al grido “oggi è la nostra Resistenza”, e in seguito ad alcune cariche tra piazza Galvani e via Farini, in centro storico, con spintoni e manganellate, sei ragazzi sono rimasti feriti. “Qui oggi si ritrovano i cittadini democratici, – ha detto il sindaco Virginio Merola durante il presidio organizzato in piazza Nettuno da Cgil, Cisl, Uil, Arci e Anpi – perché si parla di italiani ma si fa un po’ di confusione perché gli italiani non sono quelli che sono razzisti, gli italiani sono la stragrande maggioranza della popolazione che si ricorda che la Repubblica Democratica è nata sulle ceneri dei massacri e delle persecuzioni compiute dai fascisti”. Se infatti da un lato di piazza Maggiore almeno un migliaio di persone si sono unite al sit al quale era presente il sindaco, davanti al Sacrario dei caduti, dall’altro capo del Crescentone centinaia di attivisti dei collettivi hanno sfilato in corteo per cercare di raggiungere la piazza del comizio, presidiata dalla polizia in tenuta antisommossa.
In mattinata alcuni attivisti del collettivo Hobo avevano bloccato il Consiglio comunale sventolando uno striscione che recitava “siete complici dei fascisti”. Poi i collettivi, un centinaio di attivisti tra le varie sigle bolognesi, tra cui Hobo, Vag51, Làbas e Cua, si sono spostati in piazza Galvani, successivamente allontanati dalla polizia. I manifestanti hanno tirato contro la polizia – che ha effettuato diverse cariche per respingerli – lacrimogeni bottiglie di vetro e segnali stradali.
(Video di Silvia De Santis)