La sogliola and the kindest man in the world
La Mistery box è quasi un cruciverba facilitato: la marinatura. I migliori sono: Simone che viene chiamato tra i migliori ma trova il modo di farsi fare il mazzo dalla Klugy per l’impiattamento; Alberto (ricordato alla prima!), al quale Barbieri dice “Stai sereno” e in un periodo di elezioni imminenti servono coreografie apotropaiche; e Marianna, che vince anche per genio e sregolatezza con cui battezza i piatti. “Carpaccio marinato”, questa volta: chissà che Libero la voglia per avere un’altra titolista aggressiva dei suoi.
All’Invention Test Marianna trova la cucina italiana “all’inglese” dello chef Giorgio Locatelli che come cuoco bisogna provarlo ma di sicuro è il campione del mondo di gentilezza: “Mi dispiace”, “ti ringrazio”, “lo assaggio” (anche se è evidente che sa di Infasil), “this is terrible… scusa”, “se fosse la mia cucina non lo asseggerei nemmeno, ma in segno di rispetto…”. Quand’è che Cracco aprirà finalmente in galleria non si sa, quello che è certo è che Locatelli non sarà giudice a MasterChef. Più in particolare la prova riguarda la sogliola di Dover, che è più grande e cotta sull’osso, ha un sapore più intenso e – dice Locatelli – ai clienti inglesi piace un sacco “perché si può mangiare elegantemente, con la sola forchetta, senza sporcarsi” (se però la vivete così, digiunate, amici inglesi). Soprattutto la sogliolona british non va sfilettata e robot-Marianna cerca di fregarli tutti perché lei sa e gli altri no. Infatti chef Locatelli passa da Fabrizio l’ovaiolo e gli prendono le convulsioni per le risate perché non solo ha sfilettato la sogliola ma la faccenda è descrivibile come “una massacro”, dice Bastianich. Invece l’anemia di Simone il marchigiano manda fuori di testa Cannavacciuolo: “Vuoi fare questa carriera?” gli chiede Locatelli e Simone risponde “Mah, io sono venuto qui per cucinare poi vediamo”, come se fosse un intervistato di Studio Aperto in coda per un autografo di Lenticchio. Facciamola breve: escono Fabrizio e Ludovica che piange, piange, piange, ma ha solo 19 anni, “non mollare”, “non rinunciare”, “fai la pasticciera, va’” le molla un colpo Cannavacciuolo. Così giustizia è fatta, cara Alta Corte, la pena per la Ludo è stata eseguita.