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Andrea Bocelli, la lettera al figlio Amos per la laurea: “Da quando ti ho conosciuto, la mia vita è cambiata”

Il tenore non ha potuto essere presente alla discussione del figlio a Pisa, che si è laureato in ingegneria aerospaziale. Il messaggio pubblicato su facebook: "Ogni gratificazione venuta dal tuo babbo ha sempre avuto il sigillo dell’autenticità. E ora ti dico: bravo"

di F. Q.

Il tenore Andrea Bocelli non è riuscito ad essere presente alla laurea in ingegneria aerospaziale di suo figlio Amos a Pisa, e così gli ha scritto una lettera commovente, pubblicata sul suo profilo Facebook. “Caro Amossino, tante volte mi avrai sentito ripetere, che ciascuno di noi altro non è, se non la somma delle proprie esperienze e conoscenze. Poche parole sono spesso sufficienti ad esprimere concetti, valori, idee importanti, ma, quanta fatica serve poi, per trasformare il dire in fare, le parole in fatti concreti, i sogni in realtà! – scrive il tenore – Quando ti ho conosciuto, poco più di vent’anni fa, un tempo che è passato con la velocità di un lampo, sollevandoti al petto, piano piano, per paura di farti male, in quell’istante ho capito che la mia vita era di colpo cambiata e che la vita di quel bimbo appena nato, che tenevo tra le braccia, già valeva più della mia stessa vita“.

“Da allora è iniziata per me la professione più delicata e complessa, cui un uomo possa aspirare: quella di padre. Hai parlato presto e presto abbiamo imparato a comprenderci – continua Bocelli – Io sapevo bene, però, che i bimbi chiudono gli orecchi alle parole, ma tengono gli occhi ben aperti sugli esempi. Così, sono andato all’acqua e al vento, vincendo con grande fatica, il desiderio grande di restare a casa con voi. Non è stato facile, ma i risultati sono andati oltre ogni più rosea aspettativa. Il percorso scolastico che hai scelto è certamente tra i più complessi e per soprammercato hai portato a termine i tuoi studi musicali”. “Nel salutarti ogni volta ti dicevo: “Tutti sulle barricate”! Ti ricordi? Voleva dire: Ognuno al suo posto di combattimento; ovverosia: ognuno al suo lavoro e ognuno dia il meglio di sé! Tu devi aver preso sul serio queste raccomandazioni, se è vero che oggi taglierai il tuo primo vero importantissimo traguardo scolastico e per un giorno mi toccherà di chiamarti: Ingegnere – scrive sempre il celebre padre del neo laureato – Sai bene che son sempre stato assai parco di lodi, convinto come sono, che le lodi non aiutino a crescere; e che per questo son stato persino più volte rimproverato dal resto della famiglia”.

“In ragione di ciò, sai bene altresì, che ogni gratificazione, ogni pacca sulla spalla, ogni tacito segno di approvazione che a te sia venuto dal tuo babbo, essendo cosa guadagnata sul campo, ha sempre avuto il sigillo dell’autenticità – continua Andrea Bocelli rivolto al figlio – In questa occasione molto speciale, voglio inviarti una parolina piccola piccola, semplice semplice, ma stracarica di significato; una parolina che vorrei gridarti a voce piena da qui, dal mio posto di combattimento, dalla mia barricata, se la mia voce potesse raggiungerti e che sono costretto a confezionarti in un pacchetto, che è figlio dei nostri tempi e che prende il nome di mail. E’ una parolina, per così dire, universale, che tutti capiscono e che sono in pochi a meritare veramente. Bravo!!!”
“Caro Amossino, sono molto felice, e spero che la nostra partecipazione emotiva sia così forte, così intensa, che si materializzi in qualche modo attorno a te e si faccia sentire, come se noi tutti fossimo là ad attenderti, all’ingresso di quella prestigiosissima Università, da cui esci a testa alta. Bravo!!!”

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