“Nel 2017 abbiamo dimostrato che si possono infliggere colpi durissimi al racket dei trafficanti di esseri umani, e lo abbiamo fatto da soli, l’Ue ha solo preso atto, anche se la Germania ci è stata vicina. E chi ci dice di fare attenzione ai diritti umani, non solo gli diciamo che fa bene a dirlo, come la nostra preziosa alleata Emma Bonino, ma aggiungiamo che senza l’intesa tra Italia e Libia e al lavoro di Minniti non ci sarebbe spazio per una politica umanitaria in Libia, non ci sarebbe spazio per l’ Unhcr di andare lì a controllare le condizioni dei campi”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni ad una iniziativa del Pd romano a cui hanno preso parte Francesco Rutelli e Carlo Calenda, utilizzando parole diverse dal titolare del Viminale che pochi giorni fa in un’intervista aveva definito ‘campi di concentramento’ le strutture libiche che accolgono i migranti nel paese africano. “Rivendichiamo che di questi campi ne sono stati chiusi cinque e i 23 mila rimpatri sono stati volontari, con un contribuito per il reinserimento nel loro Paese. Alla spirale d’ odio – ha aggiunto il Presidente del Consiglio e candidato Pd – dobbiamo rispondere con ragionevolezza, spiegando che il traffico può essere sconfitto e che pian piano con i corridoi umanitari le migrazioni non solo possono essere gestite ma poi possono essere utili per il nostro Paese”.