Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la donna una settimana fa si è presentata agli agenti di Livorno raccontando di una violenta lite e di un'aggressione dovuta a "un evidente stato di alterazione" del marito. Lui risponde all'Ansa: "Mi sto separando". E il candidato premier M5s invita la donna a sporgere denuncia
La moglie del candidato M5s Gregorio De Falco si è presentata alla polizia di Livorno una settimana fa, raccontando che lei e la figlia sarebbero state aggredite dal marito. Alla segnalazione non è seguita la denuncia, ma, come scrive il Corriere della Sera, l’episodio è stata riportato agli uffici centrali di Roma. Secondo la ricostruzione della moglie Raffaella, De Falco dopo una lite ha “alzato le mani” contro di lei e la figlia maggiorenne “mentre era in uno stato di alterazione”. Il candidato grillino, interpellato dall’agenzia Ansa ha replicato dicendo di stare per separarsi dalla compagna: “Non sono mai stato violento. E’ evidente che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione. Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell’episodio di un recente alterco. Che comunque affermo e ribadirò sempre con onestà, non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari”.
E sul caso interviene anche il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, che invita la compagna di De Falco a sporgere denuncia. “La prima cosa che ho fatto oggi è stato chiamare De Falco: lui ha smentito a me e pubblicamente – ha detto ospite a Domenica Live -. Ma la violenza sulle donne è inaccettabile: chiedo quindi alla signora di inoltrare la denuncia in modo che possiamo accertare i fatti. In modo che possiamo verificare se c’è stato un caso di aggressione”. Prima di rivolgere il suo appello ha precisato di sapere “che quando ci sono casi di violenza si ha difficoltà a denunciare” e alla sollecitazione di Barbara D’Urso che lo invitava a fare la stessa telefonata fatta al capitano di fregata anche alla compagna promette: “Lo farò. E mi auguro che anche lei smentirà. Io la ascolto senz’altro”.
De Falco, il capitano di fregata diventato famoso in tutta Italia per la frase “salga a bordo cazzo” che usò per intimare a Francesco Schettino di risalire sulla Costa Concordia il 13 gennaio 2012, è in lista nel collegio uninominale di Livorno e capolista al proporzionale in Toscana con i 5 stelle. E’ uno dei volti simbolo che il Movimento ha lanciato per il 4 marzo. “La situazione che sto vivendo per la notizia uscita sulla stampa circa un mio coinvolgimento in uno scontro familiare mi amareggia moltissimo. Sento il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione”, ha specificato De Faclo. “Si tratta di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell’avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, separazione che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa”.
I primi a commentare sono stati gli avversari del Pd. Il segretario Matteo Renzi dal palco della convention di Roma: “Se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì”. Per Renzi si tratta di questione diversa, rispetto al fatto dei falsi rimborsi, che “noi non cavalcheremo”. “Ma la lotta alla violenza contro le donne deve essere patrimonio di tutti”, ha concluso.