Nonostante la pioggia battente, in centinaia hanno partecipato domenica mattina alla manifestazione antirazzista e antifascista voluta dal sindaco di Macerata Romano Carancini in segno di solidarietà nei confronti di Pamela Mastropietro e delle vittime dell’agguato compiuto da Luca Traini. Carancini ha spiegato nei giorni scorsi che, a differenza del corteo organizzato il 10 febbraio all’indomani del blitz, serviva un nuovo gesto che desse l’occasione di “riannodare i legami della comunità”. L’appuntamento per tutti partecipanti alla manifestazione “Macerata libera. Nonviolenta, antirazzista e antifascista” era alle 9.30 in piazza della Libertà.
Dopo il saluto del primo cittadino, il corteo ha sfilato per le vie della città passando per corso Matteotti, via Tommaso Lauri, corso Garibaldi e corso Cavour, per tornare poi in piazza della Vittoria, davanti al Monumento dei caduti, dove Traini si era consegnato alle forze dell’ordine al termine del suo raid anti migranti. Lì è stato srotolato un lungo tricolore e sono stati letti i 12 principi fondanti della Costituzione italiana.
In testa c’era uno striscione con le parole pronunciate del comandante Augusto Pantanetti il 30 giugno 1944 dopo la liberazione della città dal fascismo: “Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista”. Al corteo hanno aderito oltre 30 sigle, tra cui Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Unimc, Unicam, Pd Macerata, Isrec, Refugees Welcome, Arci Macerata, Leu, Acli Macerata, Auser Provincia Macerata, Uisp, Emergency gruppo volontari Macerata; e anche alcuni Comuni.
Tanti i gonfaloni esposti nel serpentone che ha sfilato per le vie della città. Carancini ha voluto ringraziare “tutti quelli che hanno voluto essere a questa manifestazione in particolare i sindaci, le associazioni e le parti sindacali. Tentiamo di ripartire dai valori costituzionali, dai primi 12 articoli della Costituzione – ha detto ancora, ricordando Pamela e i ragazzi colpiti – per la non violenza, l’antifascismo e l’antirazzismo”.