Pensare che il Pd vinca le elezioni è “lunare” e quando Massimo D’Alema sente Matteo Renzi sostenerlo “mi sembra di essere sulla luna, invece io sono tra la gente”. Ma se Romano Prodi rimprovera i fuoriusciti dal Partito Democratico come “amici che hanno sbagliato”, anche il suo ex ministro degli Esteri pensa “lo stesso di lui”. “Non si può votare Gentiloni – dice il candidato di Liberi e Uguali a Circo Massimo, su Radio Capital – con questa legge elettorale, che Prodi reputa scandalosa e Gentiloni ha fatto passare con 8 voti di fiducia, non si vota Gentiloni ma Renzi. Se la lista ‘Insieme’ non supera il 3 per cento il voto va a Renzi, quindi Prodi voterà per Renzi e Casini senza dirlo nemmeno a se stesso” ed esprimendo un voto “non utile né per se né per il Paese”. Sull’argomento si sofferma anche il leader di Liberi e Uguali, Piero Grasso: “Se Renzi ha detto che bisogna turarsi il naso per votare Pd, non c’è dubbio che anche Prodi si dovrà turare il naso per votare a Bologna Casini e non certamente Errani. Questo è il risultato di una legge elettorale voluta da Renzi, Berlusconi e Salvini. Con questa pessima legge elettorale chiunque sostiene la lista Insieme o la lista Bonino non fa che votare Renzi e quindi il governo di Renzi con Berlusconi”. Anzi, di pù, sottolinea Grasso: “Non dimentichiamo che Gentiloni è quello che ha posto tre fiducie alla Camera e cinque al Senato per approvare una legge elettorale truffa, perché come abbiamo visto si dà un voto a una lista e si eleggono altri di un altra lista”.
Alle dichiarazioni di Prodi risponde anche la presidente della Camera e candidata di Leu Laura Boldrini: “Prodi secondo me sottovaluta quanto il Pd sia stato indisponibile a ogni forma di alleanza” dice in un’intervista a SkyTg24. “Le alleanze – continua – si fanno tra soggetti che potrebbero avere pari dignità e trovino un terreno comune questo non è avvenuto anche per una presunzione di autosufficienza. La notizia poi è che Prodi non vota per il Pd. L’alleanza del centrosinistra dovrebbe essere su programmi, o perdiamo ulteriori elettori”.
Una serie di repliche che Prodi non si aspettava, dice oggi. “Non me l’aspettavo. Perché come tutte le cose che ti vengono naturali uno si aspetta che siano accolte anche in modo naturale da chi ti ascolta – spiega a margine di un incontro – Non me l’aspettavo. Però non è stato certo equivocato quello che ho detto. Non posso neanche accusare i giornalisti”, ha scherzato il professore.
Secondo D’Alema il Pd non può vincere le elezioni: “Gran parte delle persone che incontro – spiega – voteranno centrodestra o M5s, nel mezzogiorno è prevalentemente così”. Per l’ex presidente del Consiglio, il Pd “pagherà il prezzo alla legge elettorale che ha fatto” anche con l’obiettivo di “schiacciarci”. Ed è per questo che “se il Pd perde le elezioni, mi pare difficile dare l’incarico a Gentiloni”, come da settimane si ragiona sui giornali. Così “Renzi ammicca a Berlusconi – risponde D’Alema a Massimo Giannini – in un’ottica in cui Berlusconi si separa dalla Lega, ma la sua è una visione di cortissimo respiro”.
E quindi il “governo del presidente” di cui D’Alema ha parlato più volte? Per un eventuale confronto, dice, “la mia pregiudiziale è antifascista, è verso quelli che minacciano la democrazia. Ritengo che i M5s non siano capaci di governare, che farebbero degli sfaceli come a Roma, ma non li ritengo fascisti”. Su questo tema spinge anche la Boldrini: “Dire che l’antifascismo è pericoloso è un’offesa alla nostra Costituzione. Ricordo a Berlusconi che la nostra Costituzione è antifascista ed è nata dalla Resistenza. Poi chi usa violenza sbaglia e va perseguito”, aggiunge riferendosi all’episodio del corteo di Piacenza in cui fu aggredito un carabiniere. Quanto alle alleanze, precisa la presidente della Camera, “sono scettica sulle alleanze post voto, è un tema che non interessa chi ancora deve votare. Quello che succederà lo vedremo con numeri alla mano e soprattutto sui temi. Se ci sarà convergenza sui temi allora si potranno unire le forze”.