Il governatore della Campania attacca il cronista che chiedeva spiegazioni dopo il video nel quale l'inchiesta della testata giornalistica era stata definitiva "un'operazione camorristica". Poi definisce Rosy Bindi "la parlamentare che porto nel cuore come una reliquia"
“Perché ci avete chiamato camorristi?”. “Via la camorra, via, via, qui solo persone civili”. Vincenzo De Luca torna ad attaccare Fanpage, testata giornalistica protagonista dell’inchiesta sui rifiuti in Campania. Dopo il lungo video postato su Facebook nel quale definiva il reportage “un’operazione camorristica e squadristica”, il giornalista del sito napoletano, Antonio Musella, ha chiesto conto delle dichiarazioni del governatore durante una convention all’hotel Golden Tulip di Caserta.
La risposta del presidente della Regione, il cui figlio Roberto è indagato per corruzione nell’indagine della procura di Napoli? “Via la camorra, via, via, qui solo persone civili”, riporta Fanpage. Dopo la risposta del governatore, il cronista è stato circondato da cinque agenti di polizia ed è rimasto nella sala, da un lato del palco. Il parapiglia arriva a un giorno di distanza dall’aggressione alla collega Gaia Bozza, colpita con uno schiaffo e insultata durante un incontro del Partito Democratico.
Durante il suo intervento, De Luca ha detto: “In altri Paesi se uno vuole rilasciare una dichiarazione lo fa, altrimenti non succede nulla. Mica è obbligato a essere aggredito dai cafoni, da chi esercita violenza privata. Ma in Italia oramai le regole sono perdute e dovremmo riconquistarle”. Poi ha affermato che “c’è una violenza che viene esercitata con la parola, con i mezzi televisivi, con i giornali”.
“Ai miei figli, che sono l’unica cosa irrinunciabile della mia vita, ho sempre insegnato a vivere secondo quanto detto da Seneca – ha aggiunto – ovvero che ‘vivere militare est’, nel senso che nella vita bisogna combattere, e noi continueremo a farlo”. E ha ricordato che “è da una vita che combatto”, richiamando l’episodio che precedette Regionali 2015. “Ricordo quando prima delle elezioni regionali, quella parlamentare che porto nel cuore come una reliquia (Rosy Bindi, ndr) tirò fuori quella lista di impresentabili in cui ovviamente c’ero anch’io – ha detto – Quella vicenda non ha portato a nulla”.