Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio tipo “catena Sant’Antonio” via Whatsapp secondo cui il governo aveva ancora una volta aumentato l’aliquota Iva , stavolta dal 22 al 25%.
Ho pensato si trattasse dell’ennesima bufala messa in giro da qualche grillino o comunista ancora rimasto in circolazione, ma prima di eliminare il messaggio ho voluto comunque cercare in rete. Non poteva essere, un aumento dell’Iva al 25% avrebbe scatenato le ire della popolazione, visti gli effetti catastrofici sul portafoglio (soprattutto alla luce delle sacrosante critiche sulle buste a pagamento per frutta e verdura) e poi non ricordavo di aver letto una tale notizia in giro.
I risultati della mia ricerca mi hanno subito rassicurato. Con un articolo di Aprile 2017 di Repubblica Def, Padoan conferma: “Niente aumenti Iva nel 2018. Manovra in arrivo domani e un altro di Settembre 2017 Non scatta l’aumento dell’Iva dal 22 al 25%. In buona compagnia, sempre a Settembre, il Corriere Più crescita, bloccato l’aumento Iva Gentiloni: manovra non depressiva se non fossero bastate le solenni promesse di Matteo Renzi, di Aprile 2017, rilanciate dal Corriere Renzi: Non c’è nessun aumento dell’Iva, ma un bel tesoretto.
Ero già pronto a segnalare alla Polizia Postale, tramite l’apposito modulo on-line , l’ennesima fake news inventata ad arte per danneggiare il governo Renzi-Alfano-Gentiloni, ma qualcosa mi diceva di non fidarmi e continuare a cercare.
Così, ho trovato altri siti specializzati come money.it o informazionefiscale.it, grazie ai quali ho appreso che il governo ha previsto l’aumento dell’Iva, ma in uno slancio di bontà (le malelingue diranno a causa delle elezioni) ha preferito rinviarlo di un anno. Come si legge in un articolo del Fattoquotidiano.it, “Spetterà al prossimo governo trovare almeno 14 miliardi per evitare che a partire dall’1 gennaio 2019 l’aliquota Iva ordinaria del 22% passi al 24,2% e poi al 24,9%“.
Quale miglior modo per rilanciare la crescita e i consumi se non aumentare una delle tasse più ingiuste e che colpisce maggiormente le fasce più deboli? Quando Oxfam ci informa che in Italia l’1% più ricco ha 240 volte il 20% più povero e il divario si allarga, vorremmo mica cambiare la tendenza instaurando un’imposta sui grandi patrimoni per far pagare l’1% più ricco o inserire scaglioni progressivi più adeguati a ridurre le diseguaglianze? Stiamo scherzando? Idee malsane come queste possono averle solo irriducibili e pericolosissimi comunisti come quelli di Potere al Popolo.
Molto meglio continuare ad aumentare l’Iva e far impoverire sempre più le fasce più deboli, facendo arricchire gli ingordi con una bella (e incostituzionale) “flat tax” con aliquota Irpef unica.