Il riconoscimento dello Stato di Palestina e la creazione di un meccanismo multilaterale di mediazione sulla questione israelo-palesinese, con conseguente ufficializzazione del disconoscimento degli Usa nel ruolo di mediatori. Sono le richieste avanzate da Abu Mazen alle Nazioni Unite.
Durante il Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ha chiesto una conferenza internazionale nel 2018 come parte del piano di pace anche per determinare il riconoscimento dello stato di Palestina come stato membro regolare dell’Onu, assicurando che ciò “non danneggerà alcun negoziato futuro”. Quindi ha attaccato gli Usa, che a suo parere hanno violato la legge internazionale con il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele. Abu Mazen ha chiesto anche che venga creato un “meccanismo multilaterale internazionale” per risolvere la questione mediorientale, affermando che nessun Paese da solo può risolvere un problema regionale e rifiutando così il ruolo degli Usa come mediatore.
Appena terminato il suo discorso, il presidente dell’Anp ha lasciato la sala del Consiglio di Sicurezza dell’Onu senza ascoltare i delegati di Israele e Usa. E l’ambasciatore di Israele al Palazzo di Vetro, Danny Danon, ha commentato: “Corre via dal dialogo”, accusando il leader palestinese di aver rifiutato di incontrare il premier Benjamin Netanyahu, affermando che “con le sue parole e azioni ha dimostrato che non è più parte della soluzione, ma è il problema”.
“La soluzione dei due Stati rimane l’unica, non c’è alcun piano B”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante il Consiglio di Sicurezza ribadendo l’impegno suo e delle Nazioni Unite per la soluzione dei due Stati, “due Stati democratici che vivano in pace fianco a fianco”.