Scrivo questo post di domenica, in tuta, sul divano, triste.
Il cardiologo mi ha costretto ad un esame all’addome che richiede una preparazione feroce, fatta di quattro giorni di astinenza da pane, pasta, verdure, frutta, formaggi, bevande gassate: posso mangiare solo bresaola, insomma. E stamane, per soprammercato, mi sono svegliato anche con un fastidioso mal di testa. Non c’è nulla che mi metta di cattivo umore più di un mal di testa. La domenica poi.
E poi Milano: Milano continua a essere fredda e umida da 4 mesi, disturbando quel magnifico processo di riscaldamento globale che aveva portato la mia città d’adozione ad assumere, negli ultimi 10 anni, un clima piacevolmente tropicale fatto di inverni temperati. Quest’anno però no, nada, niet, fa freddo, si trema e ripiombo nella sindrome dell’immigrato meridionale che rimpiange o’ sole, o’ mare, o’ mandolino, a’ pizza co’ a’ pummarola n’coppa.
Anche se il Molise, il posto dal quale provengo, in fondo non spicca né per la pizza, né per il clima particolarmente caldo, anzi. Una delle poche caratteristiche per le quali si distingue nelle cronache nazionali sono le rutilanti nevicate che lo coprono, almeno una volta l’anno, con uno strato bianco spesso un paio di metri, e che suscitano nell’osservatore lombardo lo stupore della scoperta di una regione meridionale che sembra la Valtellina, invece che un lembo di Regno di Napoli.
Fino a ieri.
Da ieri c’è anche un’altra cosa che fa sembrare il Molise diverso da come dovrebbe essere, da come lo conosco, da come me l’hanno insegnato, ed è questa immagine:
È colpa di questa immagine se mi è venuto mal di testa, ne sono convinto. La guardo e la riguardo da ore, e sono lì che mi chiedo: ma che diavolo significa? È una sofisticata provocazione intellettuale, uno spot politicamente scorretto tipo l’asteroide che piomba in testa alla mamma mentre prepara la colazione? È un divertissement per far ridere i valtellinesi alla maniera del “va’ come ti prendo per culo el terùn”?
E sì eh, perché mica questa può essere davvero propaganda! Mica quelli lì dalle mie parti possono prendere sul serio ‘sta roba qua e votare davvero per Salvini! Non ci cascheranno mai essù! Anzi ecco! Ho capito! Si tratta di un fake! È una cialtronata confezionata da qualche geniaccio che vuole prendere in giro i meridionali che dopo vent’anni di insulti, accuse razziste, finti separatismi, locomotive del nord che mantengono fancazzisti del sud, pensano di votare Lega. Che vuole ridicolizzare il tentativo di Salvini di raccattare voti semplicemente sostituendo negli slogan del partito la parola “meridionali” con quella “nigeriani”.
Sì, sì, è così, ho capito, ci stavo quasi cascando, ma che pirla che sono, come ho fatto a non capirlo prima! Anzi figuratevi che ero lì che mi chiedevo quanti dei miei potessero cascarci e magari poi votarlo per davvero! Ahahahahah! Che idiota!
Poi mi telefonano dal Molise. Un vecchio amico del liceo che ogni tanto sento ancora. Uno che si interessa di politica locale, segue i sondaggi, i comizi, sa sempre tutto prima degli altri o quanto meno prima di me, che son lontano e mi limito a leggere i giornali locali on-line. Mi dice: “Negli ultimi sondaggi disponibili la Lega è avanti di due punti nel collegio di Campobasso”.
Negazione. Rabbia. Patteggiamento e ricerca di una via di fuga. Depressione. Accettazione: chiudo il telefono, scorro la mia bacheca FB in cerca di notizie, scopro che è tutto vero e mi faccio le cinque le fasi dell’elaborazione del lutto in 10 minuti netti.
In fondo ci sarà pure un motivo se sono un emigrante.