C’è anche un altro fronte sulla Sma – l’azienda regionale della Campania che dovrebbe occuparsi di emergenza rifiuti (rimozione fanghi, incendi) – finita nella bufera per l’inchiesta di Fanpage.it. Il Mattino scrive che – per eludere gli accertamenti della Guardia di finanza – dall’azienda è stata presentata una denuncia molto particolare: e cioè di aver smarrito scontrini fiscali, rendiconti di spese, acconti. Insomma tutti documenti che certificano i movimenti della contabilità e quindi le spese effettuate con la carta di credito aziendale. Il caso – che ha naturalmente interessato e non poco gli inquirenti – risale ad alcuni mesi fa. Allo stato – scrive il quotidiano di Napoli – l’indagine sarebbe iscritta per i reati di peculato e simulazione di reato nei confronti di quattro indagati, dipendenti ed esponenti del settore amministrativo della società regionale. L’ipotesi è che ci sarebbero state spese “ingiustificate” per circa 200mila euro.
La terza puntata dell’inchiesta di Fanpage sullo smaltimento illecito dei rifiuti, però, ha toccato i massimi livelli società regionale e dopo la pubblicazione del video in cui il presidente di Sma Campania Biagio Iacolare afferra dalle mani di Nunzio Perrella, ex boss della camorra diventato collaboratore di giustizia e agente provocatore per il sito giornalistico, si è dimesso. Anche se come scrive oggi Fanpage risulta ancora del presidente della Campania Vincenzo De Luca per demanio e patrimonio regionale. Prima di Iacolare erano finiti nei guai l’amministratore Lorenzo Di Domenico (“Ci dobbiamo saziare tutti” dice il manager nel filmato) e con Roberto De Luca (figlio del governatore regionale, che dopo la diffusione del video ha rassegnato le proprie dimissioni da assessore al Bilancio del Comune di Salerno). A Perrella Iacolare, ex esponente Udc, aveva detto : “Io qua rappresento il governo regionale”.