È alla firma del presidente Sergio Mattarella il Testo unico forestale, un decreto legislativo recante disposizioni sulla revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di Foreste e filiere forestali, in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154.
Il decreto, che pure contiene affermazioni condivisibili come: “La Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come bene di rilevante interesse pubblico” è in realtà finalizzato a “incrementare la valorizzazione economica del patrimonio forestale e il sostegno alle sue filiere” ed è quindi una vero “lasciapassare” per lo sfruttamento economico ed energetico anche di aree boschive prima rigorosamente tutelate. Tutto ciò ha suscitato profonde perplessità e critiche in Giuristi, esperti del settore e anche come medici siamo oltremodo preoccupati per le ricadute sanitarie che tutto ciò comporterà anche a seguito dell’inevitabile incremento del traffico pesante connesso.
Già oggi il nostro Paese, con 90mila morti premature all’anno da inquinamento atmosferico, è ai vertici di questa triste classifica in Europa e sotto procedura d’infrazione. In Italia le biomasse solide sono responsabili (dati Ispra riferiti al 2015) di circa il 70% del PM2,5 primario, che rappresenta circa la metà del PM 2,5 totale, responsabile di circa 60mila decessi prematuri. Si può stimare quindi che la combustione di biomasse in Italia sia responsabile, considerando le sole emissioni di particolato, di numerosissime morti premature e ricoveri soprattutto negli esposti più suscettibili come bambini e anziani. E’ davvero paradossale che, di fronte al problema dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e fertilità dei suoli, dei recenti devastanti incendi di cui sempre più, dal Nord al Sud, si sospetta il legame criminale con le centrali a biomasse, invece che conservare gli alberi esistenti e piantarne altri, se ne incentivi il loro abbattimento! E appare davvero paradossale che per contrastare la cattiva qualità dell’aria da un lato vengano emesse ordinanze per vietare l’utilizzo dei caminetti domestici e dall’altro si incentivi la combustione di biomasse contro cui da tempo ci siamo pronunciati .
Isde e la Rete degli scienziati e ricercatori di energia per l’Italia hanno diffuso questo Comunicato congiunto e lanciato una petizione per chiedere al presidente Mattarella di non firmare questo ennesimo sciagurato decreto che andrebbe, ancora una volta, a discapito della salute e dell’ambiente.