L'ex premier a Otto e mezzo ha sostenuto di essersi detto disponibile a rinunciare ai soldi versati come assegno divorzile dal 2014. Aggiungendo che nonostante questo "la signora su consiglio del suo terribile avvocato ha voluto fare ricorso". La ex moglie: "Il giorno dopo il deposito della sentenza di appello mi ha notificato il provvedimento dei giudici facendo partire i termini"
“O mente o i suoi avvocati non le hanno riferito quello che i miei avvocati le hanno proposto”. “Non è vero che mi ha detto di essere disponibile a rinunciare alla restituzione degli assegni che mi ha versato nel corso del divorzio. Non ho mai ricevuto questa offerta”. E’ di nuovo scontro tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario sulla questione dell’assegno divorzile. E in particolare sui 43 milioni che secondo la Corte d’Appello di Milano la ex moglie deve restituire al leader di Forza Italia a fronte dei soldi ricevuti a titolo di alimenti dal marzo 2014.
Mercoledì sera a Otto e Mezzo Berlusconi ha sostenuto: “Le ho detto che non mi doveva niente, mentre la signora su consiglio del suo terribile avvocato ha voluto fare ricorso“. La Lario si è detta stupita e ha fatto sapere: “Quanto ha dichiarato non è vero. Non ho mai ricevuto questa offerta. Ho dovuto presentare ricorso in Cassazione perché il dottor Berlusconi, il giorno dopo il deposito della sentenza di appello”, quella con cui è stato revocato l’appannaggio mensile, “mi ha notificato il provvedimento dei giudici facendo partire i termini” per impugnarlo davanti alla Suprema Corte, come è poi avvenuto. “O mente o i suoi avvocati non le hanno riferito quello che i miei avvocati le hanno proposto”, ha insistito però l’ex premier ai microfoni di Circo Massimo.
L’Ansa scrive però di aver appreso da fonti giudiziarie che nessuna proposta scritta è stata avanzata dai legali di Berlusconi a quelli di Veronica Lario in merito alla rinuncia.