In sociologia si chiama profezia che si autoavvera. E il meccanismo funziona anche per i mercati. È bastato che il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker buttasse lì che “dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un governo non operativo in Italia” e “una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo”, perché il differenziale di rendimento tra i nostri Btp e i Bund tedeschi, lo spread, si allargasse a 138 punti (contro i 134 dell’apertura) toccando i massimi dall’inizio di gennaio. In parallelo piazza Affari ha aggravato le perdite segnando un rosso dell’1,3% (nel finale ha recuperato chiudendo a -0,8 per cento).
Nel frattempo l’intero arco politico attaccava il lussemburghese, a partire dal Movimento 5 Stelle che parla di “grave ingerenza negli affari interni del nostro Paese”. Il premier Paolo Gentiloni, durante la registrazione di Porta a porta, ha assicurato che in serata avrebbe “tranquillizzato” il numero uno dell’esecutivo europeo sul fatto che “ci sarà un governo operativo” e ha aggiunto: “Non sono d’accordo nel vedere queste elezioni come un salto nel buio e dal mio punto di vista il ruolo del centrosinistra di governo è fondamentale, ma non ho paura del baratro”. Risultato: in serata è arrivata una nota di precisazione in cui Juncker si dice “fiducioso” che “qualunque sarà l’esito elettorale, avremo un governo che assicurerà che l’Italia rimanga un attore centrale in Europa e nella definizione del suo futuro”.
Juncker aveva parlato delle prospettive europee a un evento organizzato dal think tank Ceps, rispondendo a una domanda dell’ex commissario alla concorrenza Joaquin Almunia. Almunia gli aveva chiesto quanto fosse ottimista sulle riforme dell’Ue in vista del 4 marzo, giorno delle elezioni italiane ma anche del referendum tra gli iscritti Spd in Germania, da cui dipende la formazione di un nuovo esecutivo di Grande coalizione. “Quando si tratta di Europa mi impedisco di avere illusioni – è stata la risposta di Juncker – perché tutte le volte che ce le ho le perdo subito, quindi non c’è da essere troppo ottimisti”. Poi ha continuato: “Sono più preoccupato per l’esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell’Spd”. Di lì l’allarme sulle possibili “reazioni dei mercati“. Reazioni ritenute però improbabili dalle principali banche d’affari: tutti i report sul post voto attestano che anche negli scenari ritenuti meno auspicabili non ci sarebbero grossi impatti per gli investitori stranieri.
Proprio giovedì Jp Morgan ha fatto sapere che indipendentemente dall’esito (un governo di centro-destra, una coalizione piccola o una più ampia) i livelli degli spread resteranno “sostanzialmente equilibrati” e ci sarà una “piccola volatilità” dei mercati. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi potrebbe subire un “discreto ampliamento”, intorno ai 180 punti base, solo in caso ci “un evento destabilizzante quale un governo non convenzionale”, a cui però la banca attribuisce una probabilità molto bassa (inferiore al 5%). Secondo Jp Morgan “più ampia sarà la proporzione di posti assegnati ai partiti non convenzionali all’interno del governo, maggiore sarà l’allargamento dello spread tra Btp e Bund”. E al tempo stesso un discreto allargamento dei differenziali è previsto anche nel caso di un ritorno alle elezioni. Anche per Jp Morgan una maggioranza fatta da Pd, Forza Italia e i piccoli partiti di centro costituirebbe il risultato “più ‘market friendly'”, con 120 punti base di spread.
“Le affermazioni di Juncker rappresentano una grave ingerenza negli affari interni del nostro Paese”, scrive in una nota la parlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Castelli. “Stia tranquillo il Presidente della Commissione Ue, sarà il Movimento 5 Stelle ad assicurare all’Italia un governo stabile, responsabile e più forte in Europa”. E ancora: “Juncker finge di ignorare che la causa dell’incertezza sull’esito finale del voto italiano è da attribuire ai suoi alleati Berlusconi e Renzi che hanno approvato il Rosatellum, la legge elettorale più brutta del mondo, nata solo per danneggiare il Movimento 5 Stelle”.
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, ha definito le dichiarazioni “strane e paradossali” e ha detto che Juncker è “evidentemente molto confuso e non attento in questa particolare fase politica europea. Juncker non affronta in alcun modo lo stallo politico tedesco – ricordiamo che la Germania è praticamente senza un governo da fine settembre -, trattando di straforo ciò che sarà il risultato del referendum dell’Spd. Non nomina la Merkel e la sua debolezza, ma pontifica di buon grado, e in maniera disinformata in merito alle prossime elezioni politiche in Italia”.
Secondo Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali “invece di parlare a ruota libera sarebbe bene che il presidente della Commissione Ue si occupasse dei disastri combinati anche sotto il suo mandato. Vorremmo sentire dall’Europa qualche parola e vedere qualche atto che dia risposte ai lavoratori e alle lavoratrici di Embraco, vorremo risposte sulla necessità di una Europa solidale e responsabile sul grande tema dell’immigrazione. Vorremmo risposte e iniziative sul clima e sui diritti sociali che nel vecchio Continente hanno conosciuto in questi anni solo arretramenti. Invece la preoccupazione di Juncker si rivolge ai mercati, quelli su cui nessun controllo in materia fiscale e contro la speculazione è stato messo in atto. Ci faccia il piacere di tacere”.
Per leader di +Europa, Emma Bonino, Juncker semplicemente ha capito che dal Rosatellum nessuno uscirà vincitore. “Al di là dei numeri – ha detto Bonino ospite di ‘Italia18’ su Corriere tv – credo che Juncker guardi la nostra legge elettorale che è proporzionale, fatta apposta perché nessuno ottenga una maggioranza”. “Juncker – ha ricordato la Bonino – è intervenuto anche sulla Brexit o sulle elezioni spagnole. Noi italiani ci dobbiamo rendere conto che non tutto avviene all’interno del Raccordo Anulare o a sud delle Alpi. Gli ambasciatori che stanno a Roma compilano delle note che poi trasmettono ai rispettivi governi. Non è che stiamo facendo una gran figura di serietà”.