Su del 13% i ricavi da estrazione di materie prime energetiche e raffinazione. Se si guarda solo al manifatturiero, il fatturato è cresciuto del 3,3%. Sono saliti anche gli ordinativi, che hanno segnato un +6,6% anno su anno
Nel 2017 il fatturato dell’industria italiana corretto per gli effetti del calendario è salito del 5,1%. E’ il maggiore incremento dal 2011. Dai dati Istat diffusi il 22 febbraio emerge che a trainare è stato il fatturato della produzione di energia, comparto che include l’estrazione di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale, lignite) e la raffinazione: è salito del 13%. Ha quindi avuto un ruolo importante l’aumento del prezzo del petrolio, che nel 2016 era sceso sotto i 20 dollari al barile. Se si guarda solo al manifatturiero, il fatturato è cresciuto in volume del 3,3%. Sono comunque saliti anche gli ordinativi, che hanno segnato un +6,6% anno su anno.
Dati 2017: PIL +1,5; export +7,4; ordinativi industriali +6,6 e in beni 4.0 +11,1; produzione industriale +3; utilizzo credito imposta R&D +104; fatturato industria +5,1. Numeri non sono né di destra né di sinistra. Molto da fare ma strada è quella giusta https://t.co/n4BEy2Y6Yu
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 22 febbraio 2018