La Francia di Emmanuel Macron annuncia una stretta sulla gestione dei migranti. Il ministero dell’Interno francese Gerard Collomb ha presentato in Consiglio dei ministri il progetto di legge sull’asilo e l’immigrazione che prevede una serie di misure per incrementare i giorni di detenzione e l’effettiva espulsione di chi non ottiene l’asilo. Il progetto, che nei mesi scorsi era stato contestato da avvocati, militanti per i diritti civili e ong, verrà dibattuto in Parlamento ad aprile.
Il testo promette di migliorare l’accoglienza di chi fugge da guerra e carestie e incrementare al tempo stesso le espulsioni contro i cosiddetti “migranti economici“. Tra le misure principali del progetto di legge risulta la stretta sulla durata di detenzione nei centri di custodia temporanea, che passerà da 45 giorni a 90 e saranno rinnovabili. Per il governo questa è una misura indispensabile per rendere efficaci le espulsioni o il riaccompagnamento verso i Paesi Ue di primo arrivo, spesso l’Italia, come previsto dai Trattati di Dublino. Verranno introdotte anche sanzioni penali, probabilmente fino a un anno di carcere, per chiunque passerà in modo illegale il confine.
Parigi si impegnerebbe anche a diminuire i tempi per riuscire ad ottenere l’asilo a meno di 6 mesi, contro gli 11 attuali. Una proposta che viene ritenuta non realizzabile da molti degli addetti ai lavori. Chi beneficia di una protezione sussidiaria, potrà inoltre ottenere una carta di soggiorno di 4 anni, anziché gli attuali 12 mesi che, in prospettiva, potrà diventare un titolo di residente. Il testo conta di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di chi l’asilo l’ha ottenuto e “l’immigrazione selettiva“, in particolare, per gli studenti che vogliono restare in Francia. Favoriti sarebbero anche i ricongiungimenti familiari, ai quali si oppone la destra.
Collomb però, intervistato da Le Parisien, avverte: “Non bisogna soltanto accogliere, bisogna accogliere bene. Il progetto di legge – aggiunge – farà convergere le nostre procedure con quelle dei nostri vicini europei. Altrimenti i migranti sceglieranno il Paese in cui è più facile essere accolti“. In merito al disegno di legge francese, nel suo rapporto annuale, Amnesty International ha affermato che la Francia non è “ancora all’altezza delle sue responsabilità” sull’accoglienza di esiliati e stranieri.