La tradizione delle grandi berline made in France si rinnova, ma Peugeot la reinterpreta in chiave moderna. La 508 che debutterà al prossimo salone di Ginevra e che vedete nelle foto sopra, infatti, nonostante le cinque porte diventa una sorta di coupé fastback: le linee sono più dinamiche e l’altezza contenuta (solo 1,40 metri), con un frontale compatto impreziosito dalla griglia con lavorazione a scacchi e dai gruppi ottici con proiettori tridimensionali Full LED che garantiscono una firma luminosa unica e una visibilità ottimale. Nell’abitacolo, poi, spicca una re-interpretazione in chiave lussuosa ed ergonomica del famoso Peugeot i-Cockpit. Le caratteristiche tecniche verranno svelate tra pochi giorni, alla kermesse svizzera.
Foto del giorno
Peugeot 508, a Ginevra arriva la berlina che sembra un coupé – FOTO
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Peugeot 508
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- 15:22 - Motta si presenta: "Voglio una Juve orgogliosa"
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - "Voglio una squadra orgogliosa e felice insieme ai nostri tifosi". Così il nuovo tecnico della Juventus, Thiago Motta, durante la conferenza stampa di presentazione. Motta ringrazia "Sono contento, felice e soddisfatto di fare l'allenatore di un club storico come la Juventus. Ho la convinzione che oggi si possa aprire un ciclo interessante. I primi giorni sono stati bellissimi, mi sono trovato in una struttura molto bella e con gente preparata. Ringrazio i tifosi e sono contento di essere qui", ha affermato.
"Voglio competere con chiunque: bisogna vincere come in tutte le grandi squadre. È una bellissima responsabilità", ha detto ancora aggiungendo: "Non cambierei il mio posto con nessuno e voglio trasmettere tutte le motivazioni che ho dentro. La Juve è piena di giocatori moderni e l'ho visto. Ci sono pochi fenomeni nel calcio e dobbiamo essere tutti utili. questa è una stagione nuova per tutti. La preparazione non cambia, perché dobbiamo essere pronti per la prima giornata".
Rabiot in uscita dalla Juventus? "Da amico sarò molto contento se sarà felice altrove. Gli auguro il meglio", ha detto Motta Motta riecheggiando le parole già espresse dal dt Cristiano Giuntoli: "Volevo ringraziare Rabiot, gli è scaduto il contratto. Lo salutiamo e gli auguriamo tutto il bene per il futuro".
La stagione bianconera è già partita da oltre una settimana con il ritiro della Continassa ma solamente oggi c’è stata la presentazione ufficiale di Thiago Motta. Il tecnico, che ha entusiasmato con il Bologna nella scorsa stagione, arriva per riportare uno scudetto che alla Juventus manca ormai dal 2020.
- 15:22 - Andrea Rinaldo annuncia la candidatura a presidente di World Rugby
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - La Federazione Italiana Rugby e il Presidente federale Marzio Innocenti, dopo estesi colloqui che hanno coinvolto i vertici dell’organo di governo del rugby italiano nelle ultime settimane e preso atto della diffusa considerazione riscontrata in ogni consesso rugbistico internazionale hanno assunto la decisione di proporre e supportare la candidatura del Prof. Andrea Rinaldo a Presidente di World Rugby, la Federazione mondiale, in occasione dell’assemblea elettiva che si celebrerà nel mese di novembre 2024.
Scienziato di fama internazionale, Direttore del Laboratorio di ecoidrologia all’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, Ordinario di Costruzioni idrauliche nell’Università di Padova, primo italiano vincitore nel 2023 dello Stockolm Water Prize - riconoscimento considerato dalla comunità scientifica il Premio Nobel delle scienze dell’acqua - il Professor Rinaldo è membro dell’Accademia dei Lincei e vanta un lungo e prestigioso percorso anche al di fuori dell’ambito accademico, con quattro caps al proprio attivo con la maglia dell’Italia negli Anni ’70 (è l’azzurro n. 326) prima di dedicarsi a ruoli dirigenziali in Italia e nei principali consessi internazionali.
Ad oggi, Rinaldo è membro del Council World Rugby in rappresentanza dell’Italia, insieme al Presidente federale e alla Consigliera Francesca Gallina, ed è da oltre vent’anni nell’ExCo di EPRC (in precedenza ERC), l’organismo responsabile delle Coppe Europee. Ha rivestito la carica di Consigliere Federale FIR nei quadrienni 2012-2016 e 2016-2020 dopo essere stato dal 1996 al 2003 Presidente del Petrarca Rugby, il Club che ha rappresentato nel corso della propria carriera agonistica, conquistando per tre volte il titolo di Campione d’Italia.
Veneziano, settant’anni il prossimo 13 settembre, Rinaldo ha manifestato la propria disponibilità a concorrere, nel prossimo autunno, per il ruolo di Presidente della federazione internazionale, primo italiano nei centotrentotto anni dalla fondazione di World Rugby a venire indicato come candidato alla guida della governance mondiale.
“Il rugby è uno sport unico nel suo genere, forte di una tradizione sportiva, educativa e sociale che trova pochi corrispettivi in altre discipline, e che va preservato qualunque evoluzione impongano le derive del rugby professionistico. Queste peculiarità richiedono integrità e una chiara distribuzione dei compiti e della trasparenza nei processi decisionali. La mia proposta è di un ruolo proattivo del Presidente di World Rugby, centrato sulla conoscenza accurata delle delibere, che consenta una loro presentazione imparziale ed esaustiva, e sul suo ruolo di garante della trasparenza informata dal metodo scientifico nell’uso e nell’interpretazione di dati.
E’ la necessità di garantire un equo sviluppo del Gioco e la salvaguardia del benessere del suo bene più prezioso, le nostre atlete ed i nostri atleti, che mi hanno indotto a dare seguito agli incoraggiamenti che ho ricevuto e ad avanzare con il sostegno della mia Federazione, che mi onora, la candidatura alla Presidenza World Rugby” ha dichiarato Rinaldo ufficializzando la propria candidatura.
"Il futuro del nostro sport - ha proseguito illustrando la propria visione - non può prescindere da un’analisi trasparente e analitica, dalla forte impronta scientifica, che possa portare a una sempre più equa distribuzione delle risorse per le Unions, anche rivedendo e adattando i piani di sviluppo”.
“Nel quadriennio a venire l’ottimizzazione dei rapporti tra Federazioni e Leghe - ha detto Rinaldo - sarà fondamentale. Di pari passo, forse i tempi sono maturi per avviare una discussione sulla possibile introduzione di tetti salariali nell’interesse di un’evoluzione equilibrata del Gioco su scala globale, essenziale per un reale, tangibile sviluppo deI Paesi emergenti. Da più parti si chiede anche un ampio dibattito sulla composizione dell’Esecutivo di World Rugby, che dovrà riconoscere sia le Nazioni che contribuiscono in modo decisivo al valore e alla reputazione del Gioco e alle entrate di WR, che una rappresentanza appropriata che garantisca una crescita armonica delle Nazioni Tier 2”.
“Il ruolo di Presidente di World Rugby, in un contesto di consultazione, collegialità e partecipazione, deve ispirare e guidare questi cambiamenti, da apportare attraverso il rispetto di processi corretti, imperniati su una base razionale, un approccio scientifico, un’analisi olistica degli scenari, mantenendo una visione aperta da parte dell’intero sistema di governance su tutti quegli aspetti sociali, ambientali, economici che sono e saranno sempre più alla base dell’ecosistema del rugby moderno e futuro” ha concluso il Prof. Rinaldo.
Marzio Innocenti, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Andrea Rinaldo è uno straordinario ambasciatore del nostro Paese nel mondo, sia che vesta i panni dell’uomo di scienza che quelli del rugbista e del dirigente sportivo illuminato. A titolo personale, sono onorato della sua ultradecennale amicizia, nata sui campi da rugby quando, giovane studente di medicina appena trasferito da Livorno a Padova, approdai al Petrarca Rugby. Come Presidente della Federazione Italiana Rugby, sono profondamente convinto che Andrea possa proporre e rendere concreta la sua visione di un Gioco capace di rispondere con pari efficacia alle sfide che lo sport business moderno ci pone per sviluppare il rugby professionistico al di fuori dei confini più tradizionali, generando profitti per l’intero ecosistema rugbistico internazionale, rimanendo al tempo stesso profondamente fedeli ai valori fondanti del Gioco. Il nostro splendido sport è entrato da poco nel suo terzo secolo di vita e sono fortemente convinto che un uomo come Andrea Rinaldo, che incarna il più tradizionale spirito rugbistico unito alla capacità di analisi razionale tipica dello scienziato e alla profonda conoscenza delle istituzioni sportive internazionali, dove è riconosciuto e profondamente apprezzato, sia la figura più idonea a guidare il rugby in un contesto storico delicato, altamente sfidante e decisivo per il futuro dello sport”.
- 15:11 - D’Antona (Europa Donna): "Inaccettabile 50% non aderisca screening seno"
Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - “È inaccettabile che il 50% delle donne non risponda allo screening mammografico: sono circa 6 milioni tra i 45 e 75 anni”, ma nel Sud le percentuali sono molto più basse. “I vantaggi dell’adesione agli screening sono chiari non solo per la donna, ma anche per il Servizio sanitario nazionale. Per la donna è evidente: si fa una rilevazione affidabile. Per il Ssn, è altrettanto ovvio: costa meno monitorare una persona sana rispetto ai trattamenti per una che trova un tumore avanzato”. Lo ha detto Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia e nel board di Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, oggi, a Roma, alla presentazione della campagna nazionale ‘Tumori, scegli la prevenzione’, realizzata promossa dalla fondazione Aiom con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italy.
Oltre a partecipare a questa iniziativa, “come associazione - continua D’Antona - stiamo portando avanti a livello di ministero, con policy brief, la richiesta dell’unificazione dell’età di screening: in alcune regioni è 45 anni e in altre 50. L’altra cosa su cui siamo impegnati è la promozione di strumenti meno obsoleti della lettera per la chiamata allo screening. Qui c’è una barriera che va regolamentata con il garante della privacy. Alcune regioni - illustra - hanno iniziato a favorire l’accesso agli screening con mezzi digitali. Il Lazio ha attivato un’operazione, con Federfarma per gli screening di tumore al colon-retto, cervice uterina e mammografia”. Una cosa simile è stata fatta “in Lombardia con Ambra Angiolini” come testimonial per lo screening mammografico “per le donne che, in attesa della chiamata, potevano lasciare i loro dati nel portale dedicato per essere contattate. Anche la Puglia ha messo in piedi una piattaforma di ricevimento con indicazione spontanea del paziente che, se rientra nei canoni dello screening viene chiamato. L’auspicio - conclude - è che anche le altre Regioni si muovano in questa direzione in attesa di linee guida nazionali, sul tema della privacy”.
- 15:11 - L’oncologo Marchetti: "Attivare percorsi di prevenzione terziaria"
Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - Gli stili di vita non influiscono solo sulla comparsa di una neoplasia, ma anche sull’efficacia delle cure, cioè la prevenzione secondaria e terziaria. “Non solo il fumo ma anche l'obesità modificano sostanzialmente la capacità dei pazienti di rispondere alle terapie attraverso complessi meccanismi di controllo della crescita neoplastica molto ben definiti. Oggi, grazie all'efficacia dei percorsi terapeutici che abbiamo a disposizione, che garantiscono molti anni di vita dopo la diagnosi di cancro, se non modifichiamo gli stili di vita, il paziente ha una maggiore probabilità di sviluppare nuovamente altre neoplasie”. Così Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata, partecipando oggi a Roma, con Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, al lancio della campagna nazionale ‘Tumori, scegli la prevenzione’, realizzata con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italy.
“Questo - continua Marchetti - è un primo aspetto della prevenzione terziaria”, cioè in chi è già stato curato per un cancro: “evitare che il mantenimento di stili di vita scorretti continuino ad aumentare il rischio di sviluppare altre malattie. Un altro aspetto fondamentale della prevenzione terziaria “riguarda la possibilità di ridurre o di anticipare la diagnosi di effetti collaterali, anche gravi, legati ai trattamenti anticancro come l'insufficienza cardiaca, che compare dopo 10 o 15 anni dall'impiego di antracicline. Attuando un percorso di vita sano, si riduce il rischio di sviluppare patologie anche a livello cardiaco”.
Inoltre, come Fondazione Aiom e Fondazione per la Medicina personalizzata “abbiamo più volte presentato alle istituzioni due aspetti di innovazione fondamentale - illustra Marchetti - Da un lato l'ampliamento degli ambulatori dei guariti, che saranno ambulatori multidisciplinari, possibilmente in spazi diversi da quelli dell'ospedalieri, che garantiscano la presa in carico di soggetti guariti. D’altra parte è importante creare delle strutture di recupero funzionale. Se smettessimo di ragionare per silos - osserva - comprenderemmo che un recupero funzionale completo consentirebbe di risparmi e di maggiori incassi al sistema paese perché le persone sarebbero reinserite nella società, nell’ambiente lavorativo”, invece di richiedere assistenza. Questo approccio “è importantissimo in oncologia, proprio perché abbiamo malati che guariscono dal cancro in maniera sempre maggiore - conclude Marchetti - ma è importante anche in patologie croniche come il diabete nel quale mantenere una dieta corretta consente non solo la riduzione di evoluzioni negative della malattia, ma rappresenta anche un momento di cura”.
- 15:10 - Cinieri (Fondazione Aiom): "Con stili di vita sani calano del 30% nuovi casi"
Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - “Modificando i nostri stili di vita possiamo ridurre del 30% circa i nuovi casi di cancro. Dobbiamo diffondere questo tipo di cultura. Si tratta di parlare di quanto sia improntate l’abolizione del fumo di sigaretta, dell'assunzione di alcol” e, d’altro canto, “fare dell'attività fisica”, attenersi a “una dieta sana e equilibrata”, ma anche lavorare sull’adesione “ai programmi di screening - che ha avuto tante difficoltà durante la pandemia e che in alcune parti d'Italia stenta a riprendersi - Tutte queste cose insieme sono utili per diminuire il rischio di cancro”, ma aiutano “anche il Servizio sanitario nazionale, un patrimonio che ha costi sempre più elevati”. Lo ha detto Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, intervenendo questa mattina a Roma al lancio della campagna nazionale ‘Tumori, scegli la prevenzione’ promossa dalla stessa Fondazione e realizzata con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italy.
Come Aiom “ci stiamo impegnando - continua Cinieri - perché sappiamo che il trattamento dei pazienti oncologici ha costi alti”. Certo, “c’è un incremento di guarigioni, c’è una cronicizzazione della malattia, ma dobbiamo evitare sempre più che le persone si ammalino. Possiamo fare questo spiegando quali sono i benefici della modifica dello stile di vita” e dell’adesione agli screening. “In Puglia abbiamo recuperato i livelli pre pandemici negli screening, raggiungendo il 60%”, contro una media nazionale inferiore al 50% per quello mammografico, “dedicando 4 unità operative alla diagnostica, ma anche altre regioni si sono attivate in questo senso”.
- 15:05 - Palazzoli (Inca Cgil): "Colpo di calore su lavoro è infortunio, serve giusta tutela Inail"
Roma, 18 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "Tutto quello che deriva dalle temperature estreme, dal colpo di calore allo stress termico, dobbiamo dire con forza che è un infortunio sul lavoro. Troppo spesso oggi sottovalutiamo i rischi e i sintomi. Noi stiamo facendo formazione e informazione su questo tema: il colpo di calore è un infortunio, quindi trattato da Inail, con un tipo di tutela diversa e migliore rispetto a quello che può essere un semplice stato di malattia seguito da Inps". Così, intervistata da Adnkronos/Labitalia, Sara Palazzoli, componente del collegio di presidenza del Patronato Inca Cgil, che ha lanciato una campagna sul tema molto seguita su TikTok.
"Il colpo di calore, le temperature estreme -spiega Palazzoli- lo possono subire sia i lavoratori che lavorano all'esterno, quindi i muratori, chi opera nell'edilizia, i rider, ma anche chi lavora in ambienti al chiuso estremamente esposti al calore, come le fonderie ma anche i cuochi. I lavoratori sono fortemente esposti ad ammalarsi, ad avere l'infortunio dovuto dal colpo del calore, dallo stress termico. È importante fermarsi, è importante andare immediatamente al pronto soccorso, perché poi anche i sintomi più forti possono avvenire nel medio e lungo periodo. Essere stato al pronto soccorso e averlo denunciato tempestivamente permette a noi di Inca di portare a termine un percorso che possa dare il giusto riconoscimento previsto per chi subisce un infortunio dovuto dallo stress da calore o dal colpo di calore in generale", ribadisce.
E Palazzoli ricorda che è fondamentale "far conoscere alle lavoratrici e ai lavoratori che il colpo di calore è un infortunio. E' importante prevenire, è importante dire alle lavoratrici e ai lavoratori di fermarsi, recarsi al pronto soccorso e venire poi all'Inca per mettere in campo la giusta tutela per il riconoscimento dell'infortunio per il colpo di calore o stress da calore in generale", sottolinea. E Palazzoli ricorda che come Inca Cgil "svolgiamo il compito di informare in maniera continua e costante in tutto il territorio nazionale, anche attraverso dei percorsi mirati di formazione, parlando, in base al settore, dei rischi ai quali la lavoratrice e il lavoratore sono esposti. Rischi che possono portare all'infortunio e alle malattie professionali".
- 14:53 - Inca Cgil: "In aumento neoplasie professionali, troppi lavoratori esposti a fattori cancerogeni"
Roma, 18 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "Secondo le nostre banche dati, e anche secondo l'Inail, le malattie professionali principalmente denunciate sono quelle osteoarticolari, sono anche le più facili anche da individuare e sono le cosiddette malattie tabellate in cui è più facile avere il riconoscimento e le troviamo in tutti i settori di lavoro, sono trasversali. In particolare le troviamo dove ci sono carichi di lavoro sulle braccia e movimenti ripetitivi. Ma stanno incrementando le denunce per le neoplasie professionali, cioè per i tumori professionali. Perché? Perché purtroppo anche da questo punto di vista ci sono ancora troppi ambienti di lavoro dove le lavoratrici e i lavoratori sono esposti a fattori cancerogeni". A dirlo, intervistata da Adnkronos/Labitalia, Sara Palazzoli, componente del collegio di presidenza del Patronato Inca Cgil.
E il patronato anche su questo tema sta operando a supporto dei lavoratori. "Stiamo lavorando per la formazione, perché molte volte ci si ammala si muore di tumore senza aver indagato dove si stava lavorando".
E per Palazzoli "un'altra malattia professionale che sta emergendo, e che stiamo definendo un po' la malattia figlia del nostro tempo, è quella legata allo stress da lavoro correlato, derivante dalla nuova organizzazione del lavoro con pressioni continue, dai rapporti con il superiore. Possiamo dire dal nostro Osservatorio che anche lo stress da lavoro correlato che si sta sempre più emergendo è trasversale a molti settori. Purtroppo il percorso per il riconoscimento è complicato, noi come Inca ne abbiamo ottenuto molti ma tutti a seguito di causa legale, perchè ogni domanda amministrativa fatta all'Inail viene respinta", sottolinea.
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