Il caso era stato sollevato dalle Iene e la diocesi di Aversa aveva sospeso quel sacerdote accusato di strani riti esorcistici. Una copertura per una storia di violenza e abusi su tre ragazze. Una delle vittime, se si fosse ribellata alla violenza sessuale, “sarebbe stata certamente” punita dalla Madonna, da San Michele e da altri Angeli e Santi”. Un’altra, minorenne, sarebbe stata più volte maltrattata e costretta a cibarsi solo di latte per “purificare l’anima” e a subire violenze. Protagonista dell’inchiesta, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), don Michele Barone, che avrebbe agito con il “contributo consapevole e volontario” dei genitori  dina una 14enne e l’appoggio di un dirigente di Polizia.

La vicenda ha portato all’arresto in carcere del prete dell’agro aversano, 42 anni, e ai domiciliari i genitori della minorenne e il dirigente di Ps, Luigi Schettino. La notizia degli esorcismi compiuti dal prete sulla ragazzina (allora 13enne) aveva portato una settimana fa il vescovo della Diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, a sospendere il sacerdote per un anno dalle funzioni sacerdotali pubbliche. Gli esorcismi erano compiuti senza alcuna autorizzazione “e in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale”. Del caso si era occupata anche la trasmissione Le Iene.

La Squadra Mobile della Questura di Caserta, su disposizione della Procura, ha dato oggi esecuzione all’ordinanza emessa dal gip. Il sacerdote, agendo senza alcuna autorizzazione del vescovo della Diocesi, avrebbe compiuto “medievali e brutali riti esorcisti le cui modalità esecutive hanno concretizzato la realizzazione delle fattispecie incriminatrici della violenza sessuale aggravata e dei maltrattamenti in famiglia“. In particolare, il sacerdote, ingenerando nelle giovani donne la convinzione di essere possedute dal demonio, avrebbe carpito la loro buona fede e le avrebbe sottoposte a trattamenti disumani e lesivi della loro dignità. Nel corso dei quotidiani riti di “liberazione e purificazione dell’anima” le vittime – secondo la pesante accusa della Procura – sarebbero state violentemente percosse, ingiuriate brutalmente, minacciate e costrette a subire contro la loro volontà atti sessuali e pratiche particolarmente degradanti per la loro dignità. In alcuni casi, su indicazione del sacerdote, le giovani donne sarebbero state costrette a sospendere i trattamenti farmacologici cui erano in precedenza sottoposte per gravi patologie cui erano affette e, sempre per ordine del prete, avrebbero sospeso la normale alimentazione e si sarebbero nutrite per mesi con flebo di glucosio o con latte e biscotti perché “lo avrebbe detto San Michele”.

I due genitori della minore, ritiene il procuratore Maria Antonietta Troncone, avrebbero “partecipato a numerosi episodi di maltrattamento contribuendo consapevolmente e volontariamente alla realizzazione dei feroci soprusi ai danni della figlia“. Secondo la Procura il dirigente della Polizia di Stato, fino a poco tempo fa alla guida del commissariato di Maddaloni, era vicino al sacerdote appartenente a una congregazione di diritto diocesano. Avrebbe fatto pressioni sulla sorella della vittima minorenne affinché ritirasse una denuncia contro il sacerdote e non avrebbe impedito il compimento delle azioni violente. Le indagini sono state condotte ascoltando numerose persone informate sui fatti. Ad incastrare il sacerdote ci sarebbero anche video, che ritraggono le violenze, ed intercettazioni telefoniche ed ambientali.

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