"Fare previsioni mi sembra azzardato - ha detto a Circo Massimo su Radio Capital la presidente della Camera ed esponente di Liberi e Uguali - a me sembra che il Pd e Forza Italia diano prova di non sfiorarsi troppo anche nel dibattito pubblico". La replica del ministro delle Politiche agricole: "Chi divide il centrosinistra aiuta la destra nei collegi territoriali e Leu ha scelto questa via"
Nelle stesse ore in cui Silvio Berlusconi dice che farebbe “un complimento a Renzi, perché ha saputo tagliare i legami del Pd con l’ideologia comunista, disumana e crudele”, Laura Boldrini sottolinea come il segretario del Pd e il presidente di Forza Italia usino “i guanti bianchi” tra loro “il che fa pensare male, fa pensare a un voto utile; che parli di flat tax uno condannato per frode fiscale non si può sentire, vuole dire che in Italia la politica non è presa seriamente e fa pensare, eppure sono una delle poche a dirlo, io non ho mai sentito Renzi dirlo”.
“Fare previsioni mi sembra azzardato – ha detto a Circo Massimo su Radio Capital la presidente della Camera ed esponente di Liberi e Uguali – a me sembra che il Pd e Forza Italia diano prova di non sfiorarsi troppo anche nel dibattito pubblico e questo ai maligni fa pensare che forse c’è una alleanza ma sono speculazioni che è improprio fare, la legge elettorale è molto complicata, il fatto che il 40% non ha ancora deciso chi votare, come si fa a pensare agli schemi futuri? Non mi azzardo. Un po’ di sospetto, certo, c’è, mi sembra di vedere prove tecniche: quando le alleate, Bonino e Lorenzin, dicono che ci potrebbero essere le larghe intese non credo che parlino a titolo personale”.
Dal Pd arriva una risposta immediata per bocca di Maurizio Martina. “Vorrei dire a Laura Boldrini che i fatti sono più chiari delle parole – ha detto il vicesegretario del Pd e ministro delle Politiche agricole a Ravenna, a margine di una iniziativa elettorale – chi divide il centrosinistra aiuta la destra nei collegi territoriali e purtroppo Leu ha scelto questa via, aiutando nei fatti Forza Italia e Lega contro il centrosinistra unito che in ogni realtà si batte per vincere su Berlusconi, Salvini e Di Maio”.
E’ lontana, invece, secondo l’ex portavoce dell’Unhcr, un’alleanza tra LeU e i 5 stelle: se il leader Pietro Grasso non esclude un dialogo se i pentastellati “cominceranno a sposare le nostre priorità della politica di sinistra“, per Boldrini le divergenze “ci sono tutte, il movimento Cinque stelle ha una connotazione molto diversa da quella di un partito come il nostro, per me sono più i punti che dividono, ma anche Grasso dice che i M5S si devono chiarire le idee”. A Di Maio non darei la presidenza della Camera “la lascerei a qualcun altro, che sappia preservare le istituzioni” non a chi “presiedeva l’aula per poi uscire e aizzare le persone con l’altoparlante, una incongruità“.
Da parte dei Cinque stelle “c’è stata una vera e propria campagna violenta nei miei confronti – ha proseguito – anche da parte dello stesso Grillo, una campagna scellerata che ha sollevato un mare di sconcezza, ma non è questo il punto: il Movimento Cinque Stelle ha una connotazione molto diversa da quella di un partito come il nostro, dal concetto di immigrazione su cui hanno fatto una campagna di delegittimazione, denigratoria contro le Ong che hanno salvato tante vite umane, al fascismo e antifascismo, su cui dicono che sono categorie sorpassate, anche al rapporto col sindacato”.
Parlando di fascismo, Boldrini sottolinea la mancanza di chiarezza di un altro avversario politico: Matteo Salvini. “E’ Salvini che non si dà pace, eppure dopo il nostro confronto in tv dovrebbe capire che non gli conviene, gli si rivolta contro come un boomerang. Salvini non è neanche riuscito a dire che è antifascista, occhieggia da quella parte ed è riuscito a catalizzare quei voti”. In tv quando gli è stata fatta una domanda sull’antifascismo il leader della Lega “l’ha buttata in ‘caciara’, ma la nostra costituzione è antifascista“. “Non parlerei di camicia nera – sottolinea – non sono per le semplificazioni, certo Salvini non disdegna quella parte di elettorato e cerca di accaparrarselo come può”.
“Le manifestazioni? Non sta a me decidere se devono essere vietate o no, esistono delle procedure – ha proseguito la presidente della Camera – i gruppi che si ispirano al fascismo vanno sciolti, non perché lo dico io ma la Costituzione, come è accaduto negli anni Settanta, è già accaduto, si può fare”. Boldrini afferma che con le sue dichiarazioni per lo scioglimento dei gruppi che si ispirano al fascismo ha “innescato delle reazioni positive da parte del fronte democratico, mentre c’è stata una certa aggressività da parte di orbita nella galassia dell’estrema destra con tendenze fasciste. Non c’è bisogno che si materializzi qualcuno che assomigli a Mussolini e parli da piazza Venezia, il fascismo è una cultura della violenza, della intolleranza, del razzismo. Questi segnali oggi esistono, il fascismo, come dice Eco non muore mai”.