Politica

Razzi e l’appello a Veronica Lario: “Non sprema Silvio come un limone. Bunga bunga? Ma dove lo faceva? Non è mai esistito”

“Dico a Silvio di non ascoltare Veronica Lario. Acqua passata non macina più mulino. E’ lei che fa i capricci, ha voluto lei la separazione. Berlusconi è sempre stato innamorato di lei”. Così, ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), si pronuncia Antonio Razzi, senatore uscente e non ricandidato di Forza Italia, sul ricorso di Veronica Lario contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano, che aveva annullato il suo assegno di mantenimento e l’aveva obbligata a restituire a Berlusconi una somma di 45 milioni di euro. “Veronica Lario si tranquillizzi un po’ e si metta il cuore in pace” – continua – “Ormai se Silvio se n’è andato, se n’è andato. Lei non deve stare sempre a rompere le scatole al presidente Berlusconi, che ha i suoi impegni per gli italiani e non può dedicarsi a cose passate”. E aggiunge: “Bunga bunga? Ma non è vero niente. Io sono stato ad Arcore, ho incontrato pure la figlia Marina che mi ha fatto vedere la casa. Ma com’è possibile? Ma dove lo fa il bunga bunga? Sono favole. Veronica ci ha creduto e ha sicuramente sbagliato, perché lei deve credere a quel che vede con gli occhi suoi. Queste, in realtà, sono tutte scuse per andare via. E allora è meglio che diceva che non provava più niente e che aveva deciso di lasciare Silvio”. Razzi continua: “E’ una vergogna avere tutti quei soldi quando c’è gente costretta a vivere con 300-400 euro al mese. E a Veronica quei soldi non bastano. Ma quanto consuma al giorno? Io non lo so. Molte volte ho 100 euro in tasca e e li conservo per vari giorni, perché non li consumo. E questa c’ha tutti questi milioni. Ma come fa? Dove li mette? A chi li dà? Veronica non può stare sempre a spremere il limone”. Ultima sciabolata a Renzi e a Di Maio: “Mi hanno citato tutti e due. Con loro vorrei fare un confronto. Si devono sciacquare la bocca prima di parlare con me e prima di nominare Antonio Razzi. Magari fossero sinceri e onesti come me”