L’ora del tè è fissata, secondo la migliore tradizione inglese, alle cinque nella sala imperiale del Maloja Palace. Solo che oltre ad offrire pasticcini l’anfitrione, filantropo, ambientalista ed europeista Amedeo Clavarino ha invitato Nick Clegg, ex vice ministro inglese, per una chiacchiera imbevuta nell’Earl Grey. Lui che quando era in carica il tè lo prendeva una volta al mese con la regina a Buckingham Palace. E di Sua Maestà ricorda il suo appuntito (sharp) senso dell’umorismo. Lui che dopo l’esito del referendum del 2016 si sta battendo come un leone perché l’Inghilterra rimanga in Europa.
Divide et impera (dividi e regna), è la strategia della Russia che vuole un’Europa debole e priva di un’asse centrale. “Invece uniti siamo più forti”, attacca Nick. “How to stop Brexit (and make Britain Great again)”, titolo del suo ultimo libro, è diventata la sua missione. “La campagna del referendum è stata finanziata da una fazione di uomini d’affari, descritti come “Brex it Elite”. Individui come Boris Johnson desiderosi solo di aumentare il loro potere personale, “Il voto di Brexit” è stato di protesta della old generation. Tutto a discapito della nuova generazione che invece vuole rimanere in Europa. E saranno proprio i giovani a pagarne le conseguenze”.
E come è stato ripetutamente affermato anche dal Governatore della Banca d’Inghilterra i vantaggi economici sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa sono praticamente inesistenti. Clavarino, per esempio, imprenditore immobiliare, residente a Londra, sarà tra i primi a fare le valigie. Nick ha la faccia pulita della politica, niente macchine blu con il lampeggiante, nessuna guardia del corpo, parla fluentemente quattro lingue e ha come alleata preziosa la moglie Miriam Gonzales Durantez, spagnola, bellezza mediterranea, avvocato e paladina dell’Associazione “Inspiring Women” sulla parità dei diritti e di sensibilizzazione nelle scuole (alla quale aderisce anche Livia Firth, moglie del Colin attore) e Gregg ironizza: “Sono solo felice quando mi chiamano Mr. Gonzales Durantez”.
Quante possibilità ci sono che la Gran Bretagna rimanga in Europa? “Al momento siamo a un 20% per cento. C’è il mio movimento “Open Britain” che affianca quello del magnate George Soros (Best For Britain). Non è molto, ma siamo in crescita”. Cosa farà se la Gran Bretagna rimane fuori? “Mi ritiro dalla politica, cosa che tra l’altro ho già fatto, e ritorno a insegnare”.
Non come Renzi che, bocciato al referendum costituzionale, si è rimesso in pista.
Dalle euro/visioni di Clegg alle visioni globali di Yves Piaget. Il suo trisnonno, un contadino di un piccolo villaggio incastonato fra le Alpi cantonali, La Cote aux Fées, inventò l’orogologio da taschino ad alta precisione. Che divenne poi l’orologio ultra/piatto, due millimetri di spessore. A Yves, ingegnere orologiaio e personaggio da Dolce Vita, si deve l’espansione del brand. Fino alla fusione con il gruppo di extra/lusso Richemont. Oggi Yves, davanti a un jet set in caduta libera, si è ritirato dalla vita mondana e si dedica al suo profumato roseto. E la musa floreale gli ha ispirato il Concorso Internazionale delle Nuove Varietà di Rose. Di se stesso dice: sono sempre stato un challenger, uno che non si è mai tirato indietro davanti alle sfide. Ha adottato il motto di suo nonno: “Fare meglio, fare più del necessario. Ma quando lasci la scena, lascia il tuo gessato in camerino, indossa i tuoi abiti per ritornare a casa e ritrovare il tuo ambiente”.
Ma il marketing è marketing e il brand per avvicinarsi ai giovani ha chiamato Martin Solveig, superstar dei dj, per una serata ad altissimo tasso decibel. Così al Greengo, disco di Gstaad anni ’80, moquette e tavolini, si sballa. Toh, arriva anche Lapo Elkann con il suo pop up store “Garage Italia”. Ma la Grande Mondanità è ormai in letargo.
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