Oltre 300mila euro in tre anni alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, presieduta dal banchiere Giovanni Bazoli e forte di soci sostenitori del calibro di Eni, Intesa San Paolo, Assicurazioni Generali e Fondazione Cariplo, che nel triennio precedente si era dovuta accontentare di 140mila euro. Altri 125mila euro alla Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma nel cui cda siedono, tra gli altri, Gianni Letta, Luigi Abete e Franco Bassanini. E 25mila alla Fondazione RomaEuropa che tra i consiglieri ha lo stesso Letta oltre a Andrea Tobia Zevi, collaboratore del premier Paolo Gentiloni. Sono alcuni dei finanziamenti concessi dal ministero dei Beni culturali e del turismo, stando alla tabella degli enti e delle istituzioni da ammettere al contributo ordinario dello Stato per il 2018-2020. pubblicata nei giorni scorsi. La tabella è nello schema di decreto approvato dalla commissione Cultura della Camera.

Insieme è stato esaminato ed approvato anche quello relativo agli stanziamenti annuali pari a 14,8 milioni di euro, in calo rispetto ai 15 milioni del 2017. Il finanziamento annuale è suddiviso in due tranche, una di 10.378.050 euro, per gli enti già inseriti nella tabella allegata alla legge finanziaria per il 1996 e confermati nel 2001, e una di 4 milioni 439 mila 782 euro, per gli enti aggiunti dalla legge n.448 del 2001. Nella prima sono previsti circa 880mila euro per il Festival dei Due Mondi di Spoleto e circa 6 milioni 247 mila euro per la Biennale di Venezia, entrambi in lieve diminuzione rispetto all’anno passato. Nella seconda si trovano, tra gli altri, sostegni al Festival rossiniano e di Puccini, oltre che a Italia Nostra e al Fai.

Gli enti beneficiati salgono da 125 a 150 – Ma è lo stanziamento per il triennio 2018-2020 a regalare più soddisfazioni. “Questo decreto conferma la positiva tendenza di aumento delle risorse a sostegno della cultura avviata da parte del ministro Dario Franceschini. È un segnale incoraggiante che mi auguro si consolidi nella prossima legislatura”, commenta Irene Manzi, deputata del Pd, nella relazione introduttiva in Commissione. Sottolineando come il nuovo stanziamento risulti accresciuto del 79,7% rispetto a quello del triennio appena concluso. Cifre incontrovertibili. Il decreto ministeriale del 28 dicembre 2017 ha assegnato al cap. 3671 dello stato di previsione del Mibact un importo di 12.521.174 euro per il 2018. Somma “ridotta” a circa 12 milioni di euro, dopo l’accantonamento di 500mila euro operato dalla Ragioneria generale dello Stato. Nel 2015 il budget era stato di 5.685.000 euro. Ma il nuovo piano triennale non solo prevede più risorse, ma anche più enti beneficiati. Si passa da 125 a 150 su 266 domande di ammissione ai contributi, di cui 119 da parte di istituti già presenti nella tabella 2015-2017 e 147 nuove richieste. Delle 266 presentate ne sono state escluse 15 per mancanza di requisiti di legge e per documentazione incompleta, per cui ne sono rimaste 251, delle quali 150 risultate idonee.

Gli istituti ammessi al contributo sono stati suddivisi nelle 11 fasce di merito, individuate dalla commissione giudicatrice. Fasce alle quali è stata attribuita una quantificazione economica. Ad usufruire di un finanziamento istituti anche molto differenti tra loro per finalità e “storia”. Si passa dalla Giunta centrale per gli studi storici e Deputazione di storia patria di Roma con 375mila euro, al Centro Europeo di studi Normanni di Ariano Irpino con 20mila euro. La stessa cifra concessa alla Fondazione Giovanni Angelini Centro studi sulla montagna di Belluno, alla Fondazione Verga di Catania, alla Fondazione Museo nazionale dell’ebraismo e della shoah di Ferrara, alla Fondazione Istituto internazionale di storia economica “F. Datini” di Prato, all’Accademia Lancisiana di Roma, come all’Archivio storico della Comunità ebraica, alla Fondazione Isabella Scelsi e Fondazione Pietro Nenni di Roma, alla Fondazione Tancredi di Barolo e all’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino.

Alla fondazione di Ippolito, Barca e Amato 230mila euro – C’è anche la Fondazione Giovanni Goria di Asti, intitolata all’ex presidente del Consiglio della Dc. Fondazione che può contare su sponsor importanti, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino o la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Ci sono poi il Museo Galileo-Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, che insieme alla Fondazione Gramsci onlus di Firenze, all’Istituto Luigi Sturzo di Roma e alla Fondazione Luigi Einaudi onlus di Torino, avranno 310mila euro. Gli stessi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Per la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e per l’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze, 230mila euro. Proprio come la Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco di Roma, presieduta dall’ex magistrato e segretario dell’Anm Franco Ippolito, affiancato da Fabrizio Barca, Walter Tocci e Giuliano Amato. All’Istituto nazionale di studi romani onlus di Roma e al Centro internazionale di studi di architettura “Andrea Palladio” di Vicenza, 125mila euro. Stessa cifra della Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.

Più di 100mila euro all’associazione per il Mezzogiorno di Gerardo Bianco -La Società geografica italiana onlus di Roma, l’Accademia delle scienze di Torino e la Fondazione scientifica Querini Stampalia di Venezia avranno 105mila euro. Come il Gabinetto scientifico letterario G. P. Viesseux di Firenze, la Fondazione Gioacchino Rossini di Pesaro, l’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL di Roma e l’Accademia nazionale di San Luca di Roma. E come l’Associazione nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia, presieduta dallo storico segretario del Partito Popolare ed ex ministro Gerardo Bianco. Associazione nella quale figura anche l’ex sottosegretario all’istruzione Marco Rossi-Doria.

Alla Fondazione RomaEuropa  – Tra gli enti che potranno contare su 25mila euro, accanto all’Accademia Petrarca lettere arti e scienze di Arezzo, alla Fondazione recupero e valorizzazione memoria storica del Campo di Fossoli di Carpi, all’Associazione Giovanni Secco Suardo onlus di Lurano e all’Istituto nazionale Tostiano di Ortona, c’è anche la Fondazione RomaEuropa nel cui cda siedono Gianni Letta e Andrea Tobia Zevi, collaboratore del premier Paolo Gentiloni. Fondazione che per l’ultima edizione del suo festival ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Mibact, di Roma Capitale, della Regione Lazio, della Camera di Commercio di Roma e della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.

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