Un esposto per “propaganda elettorale luminosa illegale“. E, sui social, un florilegio di domande retoriche e attacchi: “Chi finanzia la campagna di +Europa che non è stata neanche in grado di trovare le firme per presentare la sua lista?”. Seguono le supposizioni più dietrologiche. Va per la maggiore “George Soros“, il magnate di origini ungheresi fondatore della Open society foundation, accusata più volte di “favorire l’afflusso di migranti in Europa”. Tutto nasce da una realtà di fatto: in una campagna elettorale giocata quasi in toto sui social e in tv, salta all’occhio come nelle maggiori stazioni italiane campeggiano con grandissima evidenza solo i messaggi della lista di Emma Bonino. Grandi schermi a led su cui scorrono – intervallati da altre pubblicità – brevi video con l’immagine della leader radicale seguita dal simbolo della lista alleata del Pd.
Il costo di questo tipo di comunicazione, però, è calmierato grazie alle norme sulla parità di accesso che valgono prima delle elezioni: Grandi stazioni retail, la società che “valorizza” dal punto di vista commerciale e pubblicitario gli scali ferroviari, concede uno sconto del 65% sugli impianti pubblicitari digitali, cosa che riduce l’esborso previsto dal listino a meno di 150mila euro. E nello scorso esercizio i Radicali hanno ricevuto contributi per oltre 300mila euro mentre il Centro democratico di Bruno Tabacci, tra i promotori della lista, ha raccolto più di 180mila euro grazie al meccanismo del 2 per mille.
Restano le contestazioni rispetto alla presunta illegittimità di quei messaggi. Nei giorni scorsi Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista-Sinistra europea e candidato per Potere al Popolo, ha presentato un esposto al sindaco Virginia Raggi e alla Polizia municipale e per conoscenza alla procura della Repubblica, alla questura e alla prefettura della Capitale “per segnalare la pubblicità elettorale illegale in almeno due punti della città di Roma”. Infatti, scrive Acerbo, “all’interno della stazione Termini campeggia e sovrasta decine di migliaia di viaggiatori nello spazio antistante l’ingresso ai binari una gigantesca propaganda elettorale luminosa della lista +Europa che si alterna ad altri messaggi pubblicitari” e “all’esterno della Stazione Tiburtina campeggia un tabellone di pubblicità luminosa di grandezza almeno 6×3 con propaganda elettorale” della stessa lista.
Propaganda, secondo Acerbo, in contrasto con l’articolo 6 della legge 212/1956 (Norme per la disciplina della propaganda elettorale), che vieta “dal trentesimo giorno precedente la data fissata per le elezioni”, in questo caso quindi dal 2 febbraio, “ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso – ivi compresi tabelloni, striscioni o drappi – in luogo pubblico, con esclusione delle insegne indicanti le sedi dei partiti”. Divieto ribadito dal Protocollo di intesa per la disciplina della propaganda elettorale firmato l’1 febbraio in Prefettura a Roma. “C’è da domandarsi anche da dove vengano tutti i soldi che Bonino spende in questa campagna”, aggiunge Acerbo.
La lista +Europa risponde che la polemica è “strumentale“. La legittimità, spiegano gli addetti stampa della lista, “si evince anche dall’interpretazione che della legge sulla propaganda dà il Ministero dell’Interno nella circolare emanata in materia. Al titolo II, paragrafo 2 si legge testualmente: “… Si ritiene, invece, che le proiezioni cinematografiche ed i mezzi di comunicazione audiovisivi, anche a circuito chiuso, abbiano una caratterizzazione tale da non poter essere compresi nella generica accezione di mezzi di propaganda figurativa o luminosa dei quali l’articolo in esame fa divieto. Pertanto, il loro uso, sia in luogo aperto al pubblico che in luogo pubblico, in mancanza di un’esplicita proibizione normativa, deve considerarsi ammissibile”. Secondo la lista dell’ex ministro degli esteri e commissaria europea, dunque, i tabelloni luminosi ricadono nella categoria dei mezzi audiovisivi perché sugli schermi scorrono dei video.
I costi, infine. La formazione promossa da Radicali italiani, Centro Democratico e Forza Europa di Benedetto Della Vedova fa sapere che sono stati coperti esclusivamente grazie all’attività di fund raising presso i sostenitori e non c’è stato alcun supporto da parte del Pd. E aggiunge che “la rendicontazione avverrà nei termini e nei modi previsti dalla normativa”, che prevede la presentazione dei rendiconti ai Collegi regionali di garanzia elettorale entro tre mesi dalla proclamazione. Rispetto ai dubbi su come la lista abbia finanziato la campagna, Ilfattoquotidiano.it ha verificato innanzitutto quanto costa la propaganda sugli impianti negli scali del gruppo Grandi stazioni. L’importo è relativamente basso, perché la normativa sulla parità di accesso fa sì che le forze politiche abbiano diritto a sconti del 55% sugli impianti tradizionali e del 65% su quelli digitali rispetto al prezzo di listino. Il pacchetto maxi led/video wall, che prevede passaggi su 12 schermi Led formato 8×4 metri, 6×3,5 metri e 4×2,5 metri e su 3 videowall Lcd formato 4×2,8 metri nelle stazioni di Milano, Torino, Roma Termini e Tiburtina, Napoli, Firenze, Venezia e Bologna, costa da listino 420mila euro per 14 giorni con 855 passaggi al giorno. Con lo sconto elezioni, la cifra scende a 147mila euro. Per 427 passaggi al giorno bastano, con le condizioni agevolate disposte per garantire la par condicio, 88mila euro.
Elezioni Politiche 2018
Elezioni, esposto sulla campagna di +Europa e dubbi sui finanziatori. Ma sui maxischermi nelle stazioni c’è lo sconto
La promozione della lista di Emma Bonino campeggia nei maggiori scali ferroviari. Secondo il segretario di Rifondazione comunista viola la legge che vieta, dal trentesimo giorno prima del voto, "ogni propaganda elettorale luminosa". La leader radicale: "Una circolare del Viminale esclude gli audiovisivi". E i costi? "Coperti con il nostro fund raising". In base alle norme sulla parità di accesso, il prezzo del "pacchetto" scende a meno di 150mila euro
Un esposto per “propaganda elettorale luminosa illegale“. E, sui social, un florilegio di domande retoriche e attacchi: “Chi finanzia la campagna di +Europa che non è stata neanche in grado di trovare le firme per presentare la sua lista?”. Seguono le supposizioni più dietrologiche. Va per la maggiore “George Soros“, il magnate di origini ungheresi fondatore della Open society foundation, accusata più volte di “favorire l’afflusso di migranti in Europa”. Tutto nasce da una realtà di fatto: in una campagna elettorale giocata quasi in toto sui social e in tv, salta all’occhio come nelle maggiori stazioni italiane campeggiano con grandissima evidenza solo i messaggi della lista di Emma Bonino. Grandi schermi a led su cui scorrono – intervallati da altre pubblicità – brevi video con l’immagine della leader radicale seguita dal simbolo della lista alleata del Pd.
Il costo di questo tipo di comunicazione, però, è calmierato grazie alle norme sulla parità di accesso che valgono prima delle elezioni: Grandi stazioni retail, la società che “valorizza” dal punto di vista commerciale e pubblicitario gli scali ferroviari, concede uno sconto del 65% sugli impianti pubblicitari digitali, cosa che riduce l’esborso previsto dal listino a meno di 150mila euro. E nello scorso esercizio i Radicali hanno ricevuto contributi per oltre 300mila euro mentre il Centro democratico di Bruno Tabacci, tra i promotori della lista, ha raccolto più di 180mila euro grazie al meccanismo del 2 per mille.
Restano le contestazioni rispetto alla presunta illegittimità di quei messaggi. Nei giorni scorsi Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista-Sinistra europea e candidato per Potere al Popolo, ha presentato un esposto al sindaco Virginia Raggi e alla Polizia municipale e per conoscenza alla procura della Repubblica, alla questura e alla prefettura della Capitale “per segnalare la pubblicità elettorale illegale in almeno due punti della città di Roma”. Infatti, scrive Acerbo, “all’interno della stazione Termini campeggia e sovrasta decine di migliaia di viaggiatori nello spazio antistante l’ingresso ai binari una gigantesca propaganda elettorale luminosa della lista +Europa che si alterna ad altri messaggi pubblicitari” e “all’esterno della Stazione Tiburtina campeggia un tabellone di pubblicità luminosa di grandezza almeno 6×3 con propaganda elettorale” della stessa lista.
Propaganda, secondo Acerbo, in contrasto con l’articolo 6 della legge 212/1956 (Norme per la disciplina della propaganda elettorale), che vieta “dal trentesimo giorno precedente la data fissata per le elezioni”, in questo caso quindi dal 2 febbraio, “ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso – ivi compresi tabelloni, striscioni o drappi – in luogo pubblico, con esclusione delle insegne indicanti le sedi dei partiti”. Divieto ribadito dal Protocollo di intesa per la disciplina della propaganda elettorale firmato l’1 febbraio in Prefettura a Roma. “C’è da domandarsi anche da dove vengano tutti i soldi che Bonino spende in questa campagna”, aggiunge Acerbo.
La lista +Europa risponde che la polemica è “strumentale“. La legittimità, spiegano gli addetti stampa della lista, “si evince anche dall’interpretazione che della legge sulla propaganda dà il Ministero dell’Interno nella circolare emanata in materia. Al titolo II, paragrafo 2 si legge testualmente: “… Si ritiene, invece, che le proiezioni cinematografiche ed i mezzi di comunicazione audiovisivi, anche a circuito chiuso, abbiano una caratterizzazione tale da non poter essere compresi nella generica accezione di mezzi di propaganda figurativa o luminosa dei quali l’articolo in esame fa divieto. Pertanto, il loro uso, sia in luogo aperto al pubblico che in luogo pubblico, in mancanza di un’esplicita proibizione normativa, deve considerarsi ammissibile”. Secondo la lista dell’ex ministro degli esteri e commissaria europea, dunque, i tabelloni luminosi ricadono nella categoria dei mezzi audiovisivi perché sugli schermi scorrono dei video.
I costi, infine. La formazione promossa da Radicali italiani, Centro Democratico e Forza Europa di Benedetto Della Vedova fa sapere che sono stati coperti esclusivamente grazie all’attività di fund raising presso i sostenitori e non c’è stato alcun supporto da parte del Pd. E aggiunge che “la rendicontazione avverrà nei termini e nei modi previsti dalla normativa”, che prevede la presentazione dei rendiconti ai Collegi regionali di garanzia elettorale entro tre mesi dalla proclamazione. Rispetto ai dubbi su come la lista abbia finanziato la campagna, Ilfattoquotidiano.it ha verificato innanzitutto quanto costa la propaganda sugli impianti negli scali del gruppo Grandi stazioni. L’importo è relativamente basso, perché la normativa sulla parità di accesso fa sì che le forze politiche abbiano diritto a sconti del 55% sugli impianti tradizionali e del 65% su quelli digitali rispetto al prezzo di listino. Il pacchetto maxi led/video wall, che prevede passaggi su 12 schermi Led formato 8×4 metri, 6×3,5 metri e 4×2,5 metri e su 3 videowall Lcd formato 4×2,8 metri nelle stazioni di Milano, Torino, Roma Termini e Tiburtina, Napoli, Firenze, Venezia e Bologna, costa da listino 420mila euro per 14 giorni con 855 passaggi al giorno. Con lo sconto elezioni, la cifra scende a 147mila euro. Per 427 passaggi al giorno bastano, con le condizioni agevolate disposte per garantire la par condicio, 88mila euro.
Articolo Precedente
Renzi-show a Coldiretti, imita e sbertuccia Berlusconi: “Anch’io ho fatto il contadino”
Articolo Successivo
Elezioni, LeU non partecipa alla Tribuna elettorale con CasaPound: “Rivendica il fascismo”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Summit di Parigi sull’Ucraina: presente anche Meloni. Scholz frena: “Sbagliato parlare di truppe europee sul terreno”. Starmer: “Serve intesa duratura con Mosca”
Politica
Russia ancora contro Mattarella: ‘Parallelo con Hitler? Conseguenze’. Ovazione in Aula per il Presidente. M5s: “Noi non l’avremmo detto”
Politica
Conte lancia la piazza anti-governo: “Stanchi di prese in giro”. Schlein: “Ci siamo, organizziamola insieme”
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "La Lega, da sempre sincera sostenitrice della pace, confida che in Europa prevalga il buonsenso, anche grazie all’azione di un governo italiano forte e compatto. Incomprensibili gli attacchi di certa sinistra contro il Presidente Trump, che in poche settimane ha fatto - per la pace e la stabilità dell’intero Occidente - più di Biden in anni interi. Dopo troppi morti è l’ora di voltare pagina: il nemico non è Trump ma chi non vuole mettere fine ai conflitti". Così fonti della Lega.