Niente più auto con motore diesel nel centro storico della Capitale a partire dal 2024. La sindaca Virginia Raggi, che ha parlato della misura ieri durante la riunione del C40 a Città del Messico, spiega che: “Roma ha deciso di impegnarsi in prima linea e a Città del Messico, durante il Convegno C40, ho annunciato che, a partire dal 2024, nel centro della cittàsarà vietato l’uso di veicoli privati alimentati a diesel“. Un annuncio che si inserisce nella generale “voglia” dei abbandono dei motori a gasolio. Ultimamente sempre più nel mirino di associazioni ambientali, consumatori ed enti pubblici sia per le loro emissioni di particolato superiori, sia in seguito agli svariati casi di truffa in testa la vicenda Volkswagen. Le case automobilistiche hanno capito che aria e prima Toyota  e poi Fca hanno annunciato l’abbandono di queste motorizzazioni nel giro di pochi anni. 

“Le nostre città rischiano di trovarsi di fronte a sfide inattese. Assistiamo sempre più spesso a fenomeni estremi: siccità per lunghi periodi, come sta avvenendo nel Lazio; precipitazioni che in un giorno possono riversare sul terreno la pioggia di un mese intero; o anche nevicate inusuali a bassa quota come quelle che in questi giorni stanno investendo l’Italia. Per questo dobbiamo agire velocemente. Insieme alle altre grandi capitali mondiali, Roma – scrive la prima cittadina –  ha deciso di impegnarsi in prima linea e a Città del Messico. Se vogliamo intervenire seriamente dobbiamo avere il coraggio di adottare misure forti. Bisogna agire sulle cause e non soltanto sugli effetti”, conclude il post.

“Quello della Raggi è un annuncio che risponde positivamente alla campagna che Greenpeace sta portando avanti da mesi, rivolta proprio al governo capitolino, oltre che a Milano, Torino e Palermo”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace Italia. “Abbiamo chiesto un segnale chiaro, una data di scadenza per la tecnologia motoristica più inquinante e nociva per l’ambiente e la salute, che servisse prima di tutto a orientare il mercato. Questo segnale è arrivato e speriamo dissuada fin d’ora i cittadini romani dal comprare ancora auto diesel; così come speriamo misure analoghe vengano presto adottate da tutte le altre città italiane”. Sono già molte le città europee che si stanno mobilitando per fermare presto i veicoli più inquinanti: un elenco oramai lungo che include Atene, Madrid, Parigi, Copenaghen, Stoccarda, Oslo e altre ancora. Greenpeace ritiene che quella lanciata dalla giunta Raggi sia una sfida positiva, che deve essere raccolta anche da altre città italiane. “Ora ci attendiamo che da qui al 2024 si adottino misure progressive di restrizione della circolazione dei diesel, per non consegnare a una data sul calendario i buoni propositi, per dimostrare invece un impegno concreto, da subito”.

Intanto in Germania – dove la cause automobilistiche sono finite nella bufera per i test su animali e cavie umane – il Tribunale amministrativo federale di Lipsia ha stabilito che è legale il divieto di circolazione per i veicoli diesel imposto per motivi di tutela della qualità dell’aria è legale. I giudici hanno deciso sul caso di due città, Duesseldorf e Stoccarda, che odvranno verificare se i loro programmi sulla pulizia dell’aria si attengano alle linee guida, ma la pronuncia del tribunale apre la strada all’imposizione di limiti sull’uso del diesel anche da parte di altre città. Una questione così sentita da Berlino che due settimane fa era arrivata l’ipotesi di rendere gratuiti i mezzi pubblici per arginare il ricorso all’auto. 

La Germania come del resto ItaliaFrancia, Spagna e Regno Unito, poco più di un mese fa sono stati convocati a Bruxelles per il superamento dei livelli di No2 (tipico delle emissioni dei motori diesel) e Pm10:“la Commissione procederà al passaggio successivo della procedura d’infrazione, ovvero al deferimento alla Corte” dell’Unione europea, l’avvertimento dell’Europa.

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