L’avevamo lasciato intento a soppesare quel prodotto mitologico che è la noce di prosciutto al pepe, in un Autogrill come tanti. Ora, Silvio Berlusconi torna sulle pagine del suo Chi e lo fa in grande stile, con undici pagine undici a disposizione. Uno potrebbe dire, “il giornale è suo, ci fa quello che vuole”. E infatti è proprio così: ci fa quello che vuole. Tra l’album di famiglia e il racconto agiografico di un “ottantenne in corsa verso il futuro” (ossimoro di fattura eccellente, va detto), Silvio ha trascorso “24 ore in compagnia di Chi, dalla colazione fino tarda sera, durante le quali si è raccontato a cuore aperto”.
“Presidente Berlusconi – esordisce Massimo Borgnis – dopo tanti anni di battaglie politiche e un numero incalcolabile di campagne elettorali, dove ha trovato la forza e la volontà per affrontare un nuovo tour de force, soprattutto dopo il delicato intervento a cui si è sottoposto nel giugno di due anni fa?”. Una domanda di quelle che evocano immagini futuristiche e avventurose: Silvio-Indiana Jones-Matrix pronto a sciabolare colpi di metallo fluorescente per sconfiggere le forze del male nell’ennesima grande battaglia. Forze del male che, dice Berlusconi, sono i Cinque Stelle: “Ho sentito ancora, come nel 1994, il dovere di scendere in campo per evitare al mio Paese un grave pericolo, quello della conquista del potere da parte del M5S”.
Superato lo scoglio impervio di questa prima, ficcante, domanda, si passa al racconto della ‘giornata tipo’ in campagna elettorale (che “non esiste, ognuna è diversa”), poi alla dieta (“frutta, spremute, te, tisane, acqua, verdura e proteine”), al numero di ore di sonno e ovviamente all’amore con Francesca Pascale, la cui “dolcezza e accoglienza compensano dalle fatiche della giornata”. Un passaggio sull’alleanza con Salvini, che Berlusconi definisce “leale e intelligente”, qualche parola su Renzi, il cui “merito è quello di aver tagliato il cordone ombelicale con il passato comunista del suo partito”, e via verso il ricordo dei bei tempi che furono, il famoso “quando c’era lui” mai passato di moda.
A corredo della lunga intervista un servizio fotografico che, naturalmente, è al livello dell’indimenticato ‘capolavoro’ “Silvio all’Autogrill”: c’è Francesca Pascale, ci sono i dieci amatissimi cani, le foto di repertorio, e una immagine scattata durante la colazione sulla quale vale la pena di soffermarsi. Silvio legge il giornale, Francesca gli sussurra qualcosa all’orecchio. Sul tavolo due barattoli di yogurt, del te’, un evidenziatore arancione e un cesto di frutta. Un cesto di frutta che sembra non dire niente e invece dice tante cose. Anzi forse la vera notizia sta proprio lì, nel cesto di frutta. Perché tra pompelmi, arance e mandarini, ci sono delle banane. Una delle quali abbastanza marcia, in bella vista. Come a dire che lì è uguale a casa nostra: i cesti di frutta non sono mica caravaggeschi, che vi credete. Anche a casa di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale, signora mia, marciscono le banane.