“Prodi, Veltroni e Napolitano contano su Gentiloni dopo il voto? Ricordano quelli che vorrebbero andare a letto con Sharon Stone, ma non la conoscono”. Così a Dimartedì (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, risponde al conduttore Giovanni Floris sui consensi del centrosinistra nei confronti del presidente del Consiglio uscente. “Per andare a palazzo Chigi bisogna prendere i voti” – continua – “E’ difficile vincere la lotteria senza comprare il biglietto. La principale qualità di Gentiloni è quella di essere ben educato, ma di solito è un po’ poco in politica. L’esenzione del canone Rai per 350mila anziani? Gentiloni passava per essere l’uomo serio che dice la verità e per il nemico antropologico dei populisti. E aggiunge: “Adesso scopriamo che ha confermato il 31 dicembre i vertici di Trenitalia a camere chiuse con 4 mesi di anticipo, mentre oggi dovrebbe chiedergli della paralisi dei treni per 20 cm di neve attesi. In più, mi è cascato sul populismo proprio sul traguardo con la promessa di non far pagare il canone ai pensionati. Ma queste cose le lasci fare a De Luca e a quelli delle fritture“. Il direttore del Fatto si pronuncia sulle ultime beghe nelle liste del M5S: “Non mi spaventa uno che taroccava cd 20 anni fa, ma casi seri, come quello dell’imprenditore indagato per reati finanziari e che aveva nascosto al movimento di esserlo. Se improvvisi all’ultimo momento le candidature, ti esponi al rischio di mettere dentro delle persone che il giorno dopo scopri che non andavano bene e che non puoi più togliere. L‘apertura agli esterni da parte di un movimento, che prima era una specie di setta, è positivo” – prosegue – “Il problema è che gli esterni te li dovresti coltivare per qualche mese in modo da conoscerli, metterli alla prova e fargli i raggi X. Quella di annunciare prima del voto i ministri mi pare una buona mossa di Di Maio. E’ il degno coronamento di chi presenta il programma”