I deputati Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede rispettivamente ai Rapporti col parlamento e alla Giustizia. La professoresse Emanuela Del Re e Paola Giannetakis agli Esteri e agli Interni. La dottoressa Elisabetta Trenta alla Difesa, la professoressa Filomena Maggino alla Qualità della Vita e il professor Mauro Coltorti alle Infrastrutture. Sono i nomi che completano la lista dei candidati ministri presentata da Luigi Di Maio dal palco del Salone delle Fontane dell’Eur a Roma.
Vanno a completare quello che sarebbe l’esecutivo del Movimento 5 stelle in caso di vittoria delle elezioni di domenica 4 marzo. In mattinata il leader pentastellato aveva già annunciato di volere il preside Salvatore Giuliano all’Istruzione, il medico Armando Bertolazzi alla Sanità, mentre al Tesoro il ministro in pectore è Andrea Roventini, docente di economia alla Scuola superiore di Sant’Anna di Pisa. A loro si aggiungono gli altri nomi anticipati nei giorni scorsi e già contenuti nella lista inviata via mail al Quirinale: Alberto Bonisoli al ministero dei Beni Culturali, Pasquale Tridico al Lavoro, Alessandra Pesce all’Agricoltura, Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione, Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo Economico, Sergio Costa all’Ambiente e Domenico Fioravanti allo Sport.
“Idea di Casaleggio”. 12 uomini, 5 donne – In totale, dunque, un’ipotetico governo pentastellato sarebbe composto da diciassette dicasteri: dodici poltrone da ministro sarebbero occupate da uomini, cinque invece da donne. Due gli incarichi assegnati a parlamentari uscenti, quindici quelli a soggetti esterni al Movimento. Per la verità, però, nove dei ministri in pectore – e quindi più della metà – sono tra i candidati del M5s alla Camera e al Senato. È il caso dei “tecnici” Coltorti, Giannetakis, Bonisoli, Bonisoli, Fioramonti, Del Re e Fioravanti, ai quali si aggiungono i politici Fraccaro e Bonafede. “Quest’idea è nata nel 2014 da Gianroberto Casaleggio, e lo disse durante la campagna delle europee. Qualcuno ci ha deriso per questa scelta, ma rideremo noi lunedì quando probabilmente gli italiani ci porteranno al 40%”, ha detto Di Maio presentando la sua squadra. “Noi oggi fissiamo un nuovo benchmark per i ministeri, sarà difficile sostituirli con uomini di partito, con uomini di apparato“, aggiunge il leader pentastellato.
Polemica per Giannetakis e Giuliano. Renzi: “Ci rubano idee” –Due delle ultime scelte annunciate da Di Maio, però, hanno subito suscitato polemica. Secondo Il Foglio.it la criminologa Giannetakis, infatti, figura tra i firmatari di un appello del 2016 per il Sì al referendum costituzionale. “Siamo al paradosso che chi ha insultato chi ha fatto le riforme in questi anni, ora conferma quelle stesse riforme e fa ministri chi ha votato Sì al referendum. Nessun problema ma ci copiano le idee”, attacca Matteo Renzi. La diretta interessata, però, smentisce: “Non si capisce come il suo nome sia stato accostato all’appello”, dicono fonti M5s. La dichiarazione di Renzi, però, si riferiva anche a Salvatore Giuliano, il preside indicato da Di Maio come ministro dell’Istruzione. “È un nostro amico- dice il segretario del Pd – è un consulente della Giannini e della Fedeli. È un preside, anche bravo, che ci ha aiutato a scrivere la riforma della Buona scuola. In tanti momenti, anche di polemiche e insulti, lo ricordo darmi il sostegno pubblico: presidente sono con lei, vada avanti”.
LA LISTA COMPLETA DEI CANDIDATI MINISTRI M5S
Affari regionali, rapporti con Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro.
Giustizia: Alfonso Bonafede
Pubblica amministrazione: Giuseppe Conte
Sviluppo Economico: Lorenzo Fioramonti
Politiche Agricole: Alessandra Pesce
Lavoro: Pasquale Tridico
Ambiente: Sergio Costa
Sport: Domenico Fioravanti
Economia: Andrea Roventini
Sanità: Armando Bartolazzi
Esteri: Emanuela Del Re
Interni: Paola Giannetakis
Difesa: Elisabetta Trenta
Infrastrutture: Mauro Coltorti
Istruzione: Salvatore Giuliano
Qualità della Vita: Filomena Maggino
Beni culturali: Alberto Bonisoli
Giannetakis, “ministra” dell’Interno – Candidata uninominale alla Camera dei Deputati collegio Umbria 1 – Perugia. Laureata in psicologia, in criminologia si è specializzata in scienze comportamentali applicate alle investigazioni, alla security e all’intelligence. È docente l’Università privata Link Campus di Roma. presso la quale dirige due master: uno in Scientific Intelligence e uno in Scienze criminologiche e Investigazioni Forensi. Ha svolto anche incarichi di consulente tecnico in vari casi giudiziari. Collabora con le forze di polizia nell’ambito dei settori di competenza, nonché in ambito di security management. Nel 2016 figura tra le firmatarie di un appello tra docenti per il Sì al referendum costituzionale. Per questo motivo Matteo Renzi va all’attacco. “Siamo al paradosso che chi ha insultato chi ha fatto le riforme in questi anni, ora conferma quelle stesse riforme e fa ministri chi ha votato Sì al referendum. Nessun problema ma ci copiano le idee”, dice il segretario del Pd. La diretta interessata, però, smentisce. “Non si capisce come il suo nome sia stato accostato all’appello”, viene sottolineato da fonti M5s.
Trenta, “ministra” della Difesa – Candidata al Senato nel collegio plurinominale di Lazio 2. È laureata in scienze politiche ed ha due master: uno in cooperazione internazionale e l’altro in intelligence e sicurezza. È una manager di programmi e progetti di sviluppo, esperta di difesa, sicurezza e cooperazione internazionale, docente universitaria. Attualmente è anche vicedirettore del Master in Intelligence e sicurezza dell’università privata Link Campus di Roma. È ricercatrice di sicurezza e difesa al Centro Militare di Studi Strategici. Per nove mesi, su incarico del ministero degli Affari Esteri, è stata Political Advisor dei Comandanti della Italian Joint Task Force in Iraq. Ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell’Unità di assistenza alla Ricostruzione nel governatorato iracheno di Thi Qar. Dal 1998 è stata responsabile di molti progetti di sviluppo e assistenza alla governance sia in Italia che all’estero, dove ha coordinato interventi come quello per l’assistenza ai City Council della sempre a Thi Qar, in Iraq, o quello per il rafforzamento delle competenze del ministero dell’Interno in Libano.
Del Re, “ministra” degli Esteri – Candidata uninominale alla Camera nel collegio di Primavalle. Professoressa universitaria all’università telematica Unicusano, ha ricoperto anche la cattedra ‘Jean Monnet‘ presso La Sapienza e Phd researcher presso l’Istituto Universitario Europeo. Direttrice di ricerche del Cemiss per anni, ha collaborato con i contingenti italiani nei Balcani e in Afghanistan. E’ riferimento per istituzioni italiane ed estere per questioni di sicurezza. Scrive su importanti riviste internazionali ed è firma consueta e membro del consiglio redazionale di Limes. È stata osservatrice internazionale per l’Onu, l’Unione Europea, l’Osce.
Coltorti, “ministro” delle Infrastrutture – Candidato uninominale nel collegio di Ancona. Si è laureato in Geologia all’università di Ferrara nel 1978. È stato ricercatore presso l’Università di Camerino e professore associato di Geomorfologia all’università di Siena. È professore ordinario dal 2000. Nell’ambito delle docenze all’estero, è stato professore di Fotogeologia presso il Dipartimento di Geologia di Luanda, Angola e professore di Geomorfologia e Analisi del territorio nell’Università di Addis Abeba, Etiopia, nell’ambito dei programmi di cooperazione ai paesi in via di Sviluppo del ministero degli Esteri. Si occupa di criticità legate ai pericoli naturali (frane, alluvioni, erosione costiera, terremoti), alle relazioni con gli interventi antropici e i cambiamenti climatici sia in Italia che all’estero.
Maggino, “ministro” della Qualità della vita – Professoressa di Statistica Sociale alla Sapienza. È direttrice della rivista scientifica internazionale Social Indicators Research (Ricerca nel campo degli Indicatori Sociali) e dell’Enciclopedia sulla ricerca nel campo della Qualità della Vita e del Benessere. È presidente e cofondatrice dell’Associazione italiana per gli studi sulla qualità della vita . È la fondatrice del Laboratorio di Statistica per la Ricerca in ambito Sociale ed Educativo e coordinatrice del Laboratorio di Relazioni Internazionali e Cyber Sicurezza. Tra gli incarichi che ha ricoperto e ricopre si ricordano quello di membro della Commissione scientifica per la misura del benessere (progetto Bes dell’Istat-Cnel) e del Gruppo di Esperti sulla Qualità della vita (Eurostat – Commissione Europea). È stata presidentessa della Società internazionale per gli Studi sulla Qualità della Vita (ISQOLS). I suoi campi di ricerca e di attività sono: indicatori sociali, indicatori che vadano oltre al Pil, analisi e misurazione del benessere, indicatori di diseguaglianza e sostenibilità, comunicazione statistica e politica, big data. Oltre che con l’Istat ha collaborato con diverse altre organizzazioni governative.
Bonisoli, “ministro” dei Beni Culturali – Candidato alla Camera nel collegio uninominale di Milano 1, bocconiano, è attualmente a capo della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, istituzione privata presente in 80 paesi che dal 1980 si occupa in Italia di moda, grafica e design, e presidente della rete delle Scuole di Moda. A lungo professore di Innovation Management alla Bocconi, ha scritto due settimane fa su Facebook di aver deciso di candidarsi anche per testimoniare che nel movimento “c’è spazio per persone come me, come quelli della mia generazione con una storia, delle competenze e la voglia di condividerle per migliorare il nostro Paese”.
Giuliano, “ministro” dell’Istruzione – È il dirigente scolastico dell’istituto “Majorana” di Brindisi ed è stato per un periodo nello staff dell’ex ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Soprannominato “preside 2.0“, Giuliano noto per le innovazioni introdotte nell’istituto tecnico e scientifico-tecnologico pugliese, che dall’anno scolastico 2009/10 ha detto addio ai libri di testo, sostituendoli con materiale didattico redatto dai docenti. Un esperimento che ha dato vita al progetto Book in Progress, cui partecipano oltre 200 scuole. Più recente l’idea di spostare l’inizio delle lezioni dalle 8 alle 10, esperimento che al Majorana partirà a settembre: “Qualità e quantità del sonno modificano la capacità di imparare – raccontava il preside il 7 gennaio al Corriere della Sera – c’è una stretta relazione tra le poche ore di sonno dei ragazzi e il minor livello di prestazioni per la memoria”. Il suo nome era circolato tra quelli dei candidati del Pd al comune di Brindisi in quota Michele Emiliano. Ad esporlo alle polemiche, invece, è la prima dichiarazione dedicata alla più renziana delle riforme dell’Istruzione lo ha subito esposto alle polemiche. “La Buona Scuola va superata e migliorata. Non abolita. Sui precari bisogna continuare ad assorbire tanti docenti”, sono le prime parole pronunciate da Giuliano durante la trasmissione di La7 dal titolare in pectore di viale Trastevere. Parole subito rilanciate da Matteo Renzi. “È un nostro amico, è un consulente della Giannini e della Fedeli. È un preside, anche bravo, che ci ha aiutato a scrivere la riforma della Buona scuola. In tanti momenti, anche di polemiche e insulti, lo ricordo darmi il sostegno pubblico: presidente sono con lei, vada avanti. La nota di oggi? Penso che l’abbia fatta Casaleggio”, dice il segretario del Pd. Più netta, infatti, l’opinone del dirigente alla presentazione con Di Maio. “Buona Scuola? Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre. Ci tengo a far sapere inoltre che mi sono dimesso dal sindacato dei presidi il giorno successivo alla dichiarazione avvenuta in un convegno, dove Anp utilizzava il termine docente contrastivo con riferimento ai docenti contrari alla buona scuola. Non scioperai in occasione dello sciopero del 5 maggio contro la 107 poiché coincideva con le prove invalsi. Insieme a tanti docenti e dirigenti sostenemmo che la 107 andava superata”.
Bertolazzi, “ministro” alla Sanità – È patologo e oncologo dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Nel 2001 ha scoperto un metodo diagnostico per la diagnosi precoce del carcinoma tiroideo, applicabile su materiale ago-aspirato, attualmente utilizzato nella pratica clinica nei centri specializzati di tutto il mondo. Nel 2012 ha conseguito la doppia abilitazione Ministeriale a Professore Ordinario di Anatomia Patologica ed in Patologia Generale. Dal 1999 – Visiting Scientist e poi Associato di Ricerca presso il Cancer Center Karolinska, Karolinska Hospital, Stockholm, Sweden, per progetti di ricerca in collaborazione sul Cancro tutt’ora in corso. Bertolazzi “è uno scienziato – ha spiegato il capo politico del M5s – l’ho apprezzato perché continua ad operare in Ospedale, al Sant’Andrea di Roma, ha scoperto un’innovazione assoluta nella diagnosi della tiroide ma soprattutto è uno di quelli che si sporca le mani, non sta lì a teorizzare”. In diretta a L’aria che tira Bertolazzi ha affrontato il delicato tema dei vaccini: “Alcuni vaccini possono essere discussi: se c’è emergenza sanitaria poi è compito del ministero fare corretta informazione per convincere la gente a farli”. “In tempi non sospetti in questo paese, una decina di anni fa, abbiamo sconfitto vaiolo con una semplice campagna vaccini – ha proseguito – il problema è come vengono proposte le cose. Gli italiani sanno che se c’è un’emergenza è essenziale intervenire”. Insomma, continua, “va corretto il modo di proporre i vaccini”. Quanto al pericolo di un calo di iscrizioni a scuola dovuto all’obbligo vaccinale Bertolazzi commenta: “C’è una scorretta informazione. E se parliamo di pericolo nelle scuole allora dovremmo chiudere anche le metropolitane e i cinema“.
Conte, “ministro” della Pa – Laureato in giurisprudenza alla Sapienzà. È stato borsista del Cnr e vanta un’ampia esperienza di studio in Italia e all’estero (Yale University, New York University, Institute of Advanced Legal Studies, Université Sorbonne) e di insegnamento (Università di Sassari, Roma Tre, Luiss). Attualmente è professore ordinario di Diritto privato all’Università di Firenze. È componente del Comitato scientifico della Fondazione Italiana del Notariato. Il Parlamento lo ha designato, a partire dal 2013, componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.
Pesce, “ministro” dell’Agricoltura – Laureata in Economia e Commercio all’Università di Roma La Sapienza” ed ha conseguito un dottorato di ricerca in “Istituzioni e Politiche per lo Sviluppo Economico” presso la stessa facoltà. Da gennaio 2007 è Dirigente di Ricerca a tempo indeterminato, presso il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria. Dal luglio 2014 ad oggi ha fatto parte del gabinetto del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dove, in ruoli di segreteria, ha curato le attività relative al supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione e il monitoraggio delle politiche del dicastero. È autrice di numerose pubblicazioni di carattere accademico.
Tridico, “ministro” del Lavoro – Docente di Politica economica a Roma Tre con diverse esperienze all’estero (da Vienna a Dublino), piuttosto critico nei confronti del Jobs Act in alcune sue analisi degli anni scorsi. Il suo lavoro più recente, per il Cambridge Journal of Economics si concentra sui “fattori che determinano la diseguaglianza del reddito nei Paesi Ocse”.
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Costa, “ministro dell’Ambiente – CLICCA E LEGGI IL PROFILO
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