Se c’è la crisi economica dobbiamo dire un grazie all’Europa. E se c’è l’emergenza sicurezza, un grazie doppio va dato agli immigrati. Se si muore in ospedale, è logico con quei medici che ci ritroviamo. E la scuola? Vogliamo parlare della scuola? Nostro figlio va male anche perché l’insegnante è isterica. Vogliamo parlare della burocrazia? È una vergogna. E le strade bucate? I binari morti? I treni fermi? Gli avvelenatori di professione? I corrotti e i mafiosi? Il merito che non c’è? I figli di papà? E gli evasori? E i matti che uccidono le mogli?

Ad oggi non è ancora purtroppo stata trovata una cura per far sì che la nostra responsabilità civile, tipo quella che assicuriamo per l’auto, risulti in capo a noi, e a noi soltanto. Se frugassimo nelle nostre tasche troveremmo le risposte che aspettiamo dagli altri. L’euro – per quanto antipatico ci stia – ci ha salvato il culo. Gli africani immigrati e disgraziati che noi trattiamo da schiavi salvano i raccolti. Le arance, le mele, le pere e perfino i cetrioli. Bella la metafora del cetriolo. Siamo sempre noi a beccarlo, vero? E se la sicurezza è quella che è prendiamocela pure un po’ con chi è pagato per garantirla e troppo spesso fa finta di dimenticarlo. Ricordiamoci che abbiamo il più alto rapporto europeo tra abitanti e poliziotti. E quando chiamiamo l’idraulico chiediamogli la fattura. E se noi siamo quell’idraulico, scriviamo sta benedetta fattura. E a proposito dell’ospedale: non dimenticare mai che tuo cugino, si proprio tuo cugino è là e sai come. E di tuo figlio vogliamo parlare? Ricordi finora quanto hai speso di telefonino per lui, quanti ne ha cambiati, quanto studia e quanti casini combina? Devo rammentarti il conto per la festa del 18esimo compleanno? Era indispensabile affittare la discoteca e sganciare tremila euro? E se le strade sono bucate, perché imperterrito continui a votare l’amico del tuo amico che è un cialtrone? A proposito: quando verrà l’ora del processo al merito – che attendi da quel dì – come la mettiamo con la tua asineria?

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