PUOI BACIARE LO SPOSO di Alessandro Genovesi. Con Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Diana Del Bufalo. Italia 2018 Durata: 89’ Voto 3/5 (DT)
Antonio e Paolo convivono innamorati e felici a Berlino. Quando Antonio chiede al compagno di sposarlo e gli infila l’anello al dito è il turno delle presentazioni ai genitori in Italia. Assieme alla modaiola e bizzarra coinquilina berlinese, e all’altro coinquilino desideroso di travestirsi da donna, i quattro giungono a Civita di Bagnoregio (Viterbo) dove abitano i genitori di Antonio. Papà Roberto è infatti il sindaco progressista del paese, tutto pronto a spendersi nella difesa dell’integrazione dei migranti nel tessuto sociale di Bagnoregio. Quando però la moglie Anna gli chiede di officiare le nozze gay del figlio con Paolo, l’uomo si adombra e rifiuta. Nemmeno l’arrivo del wedding planner Enzo Miccio gli farà cambiare idea. Garbata commedia a sfondo diritti civili ambientata in una solare e mai volgare Italia di provincia. Roberto/Abatantuono carica su di sé ogni contraddizione culturale ed etica di questo evo, troneggiando come l’altero Spencer Tracy di Indovina chi viene a cena e una maschera più genericamente sorniona da commedia all’italiana. Il risultato è piuttosto omogeneo, grazie all’equilibrio di minutaggio in scena tra comprimari e protagonisti, e tra l’obiettivo di strappare più di una risata (Dino Abbrescia è un po’ l’arma in più) con quello più scontato di rimanere nella partitura più orgogliosamente sentimentale. La Del Bufalo che suona Back to black all’ukulele è talmente sexy da far dimenticare che Puoi baciare lo sposo è cinema visivamente casto a livello di desiderio ed esibizione dalla carne. Il musical, che secondo il sindaco “è teatro gay”, si vendica dipingendo con vigore un finale divertente e riuscito.
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