A differenza della monocorde McDormand, letteralmente sempre lo stesso imbronciato faccione sia che reciti di fianco ad uno stralunato Brad Pitt o a un compunto Matt Damon, la Streep si trasforma ogni volta in una figura dalle forme, dalla lingua, dalle tonalità diverse. Chiaro, questa nomination è un pro forma, ma non c’è gara con nessuno. Infine, alla McDormand in Tre manifesti… concediamo almeno il merito di essere un pochino meglio della banale performance di Saoirse Ronan in Lady Bird. Grazie al ruolo dell’adolescente oppressa e buffa nella Sacramento cattolica dei giorni nostri nel film di Greta Gerwig, la 23enne attrice irlandese, già alla sua terza nomination, recita con la sufficienza di un’attrice consumata dal tempo e dalla noia una partitura di parole e smorfie da film delle medie come fosse una Thora Birch qualsiasi.
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